Verbi Swahili: KUCHAGUA (scegliere)
Padre Oliviero Ferro
“Uchague (scegli)”. Chissà quante volte abbiamo sentito questa parola, magari unita ad altre, come: da che parte vuoi stare, cosa ti piace, cosa vorresti fare o avere…la lista è lunga. Ma la prima parola è sempre quella “Uchague fasi una penda kuishi (scegli il posto dove stare)”. Non è semplice, perché all’inizio sono gli altri a scegliere per noi. Scelgono il luogo dove nascere, chi ci fa nascere e crescere, cosa mangiare, cosa pensare, dove andare a scuola, con chi sposarsi…quando poi tocca a noi scegliere, da grandi, spesso ci si trova in imbarazzo, perché ora è il nostro turno e se non siamo stati abituati a farlo, rischiamo di fare delle scelte che poi ricadono su di noi e non sempre ci portano la felicità. E come quando, in Congo, arrivavamo a un ponte (uno dei tanti, ce ne erano 55 dal centro della diocesi: Uvira alla missione di Baraka) e spesso c’erano solo le due rotaie e le tavole non c’erano più, perché rotte o marcite a causa delle piogge abbondanti. Allora bisognava sceglie su come attraversarlo e non sempre era facile, però la strada era quella e non altre. Allora si mandava qualcuno dall’altra parte che ci avrebbe guidato. Si posizionavano le ruote al centro di ogni rotaia, si pregavano gli angeli che ci dessero una mano. Guai a distrarsi e piano piano, centimetro dopo centimetro si arrivava dall’altra parte. Poi, un po’ di riposo per riprendere la concentrazione per superare anche gli altri ponti, oppure per guadare il fiume. Se ci si distraeva, si rischiava di rimanere bloccati o di finire in basso e allora erano guai per uscire. Ogni scelta è sempre a rischio. Così come quando si andava con il battello sul lago, c’era qualcuno che sceglieva al nostro posto la rotta da seguire e come cavarsela durante le tempeste. Per fortuna sapevano cavarsela e ancora oggi posso raccontare quelle avventure.