IV Domenica d’Avvento: vigilia Santo Natale
Padre Giuliano Di Renzo
“Mi gridano da Seir: / Sentinella, quanto resta della notte? / La sentinella risponde: / Viene il mattino…convertitevi, venite” (Isaia 21, 11-12).
Vigilia erano i turni di guardia sulle mura della città per assicurare ai cittadini la quiete del riposo.
Anche noi siamo vigili nell’attesa del Signore che viene a visitarci. Siamo “la Vergine Madre che lo portò nel grembo con ineffabile amore, Giovanni che lo indicò presente nel mondo”; i pastori che credettero nell’annuncio dei messaggeri del cielo; i magi che lasciarono tutto e deposti i sottili e cavillosi sofismi di una scienza fatta sovrana, quindi ridotta a ideologia, diedero senza esitazione a cercare e inginocchiarsi davanti a Lui, al Verbo di Dio, Re di tutto e di tutti per adorarLo.
Ossia si umiliarono davanti a Lui e riconobbero in Lui la Verità che inconsapevolmente sempre cercata e servita secondo le loro umane tradizioni e trovarono nella povertà sublime della sua innocenza.
“Egli infatti si fa trovare da quelli che non lo mettono alla prova e si manifesta a coloro che non diffidano di Lui. I ragionamenti distorti separano da Dio e la Potenza messa alla prova spiazza gli stolti.
Il Santo Spirito non entra in un’anima che compie il male, né abita in un corpo oppresso dal peccato” (Sapienza 1,2-5).
“Di chi ha l’anima umile e limpida, senza incrostazioni di false sovrastrutture come è quella dei bambini appartiene il regno dei cieli” (cf Matteo 19,14).
Si può capire perché gli uomini non hanno mai né l’avranno mai la pace.
“Parlano di pace ma nel nel cuore hanno la guerra” (Salmo 27,3).
La pace si costruisce con arrendersi umilmente e generosamente all’amore di Dio e alla Verità che Lui stesso è.
Finché i principi morali saranno incerti o assenti e domineranno edonismo e individualismo per cui è ogni voglia è libertà e diritto; finché invece di accettare il prossimo e riconoscere lealmente anche le sue ragioni non ci sarà mai la pace.
Finché si costruiranno armi e si allargheranno confini e fronti, finche’ si programmeranno colonizzazioni della Luna, di Marte, dei pianeti non per scopo di ricerca, come dovrebbe essere e ipocritamente dicono, ma basi militari la “finis Terrae” e dell’umanità saranno certe.