Verbi Swahili: Kubomoa demolire, distruggere

Verbi Swahili: Kubomoa demolire, distruggere

Padre Oliviero Ferro

E’ facile distruggere qualcosa, basta poco. Lo si può fare con degli attrezzi, come con la lingua. A volte capita, che ci sia un’alluvione, soprattutto quando le case sono costruite con l’argilla. Nelle periferie delle città (nelle bidonville) è il primo modo di costruire che spesso diventa definitivo, a causa della mancanza di soldi. Arrivano le famiglie dai villaggi dell’interno e cercano subito un posto dove stare. Magari, all’inizio alloggiano dai parenti, poi cerano un posto, dopo aver pagato le tasse al comune (la terra è di proprietà dello stato) e chiamano qualche muratore  per costruire la casa. Vengono preparati i mattoni in argilla, dentro a delle forme. Lo scheletro della casa-capanna, a volte è fatto con il bambù o altre piante flessibili e poi sarà riempito d’argilla (sulle montagne dai resti organici delle mucche). Oppure, si faranno i muri con i blocchetti d’argilla. Poi il tetto, sempre con del bambù, su cui vengono deposti dei fasci di erba. O se c’è qualche soldo in più, da delle lamiere teketeke (le più fini). E così si va avanti fin che tengono. Basta un po’ di vento o un’alluvione che distrugge tutte le case e quindi si deve ricominciare da capo. Invece il problema delle comunità, dei villaggi è spesso quello della lingua, della maldicenza che distrugge i rapporti umani, aumenta l’odio e le divisioni e chi sta al potere spesso si trova a gestire queste situazioni 8Magari approfittandone per il “divide ed impera”, tanto dovranno sempre confrontarsi con il potente di turno). Naturalmente, in questi problemi, oltre al capo, entreranno in gioco anche gli stregoni, gli specialisti nel togliere il malocchio e chi pagherà sarà sempre la gente semplice.