Le guerre, l’onore ed il rispetto
Giulio Caso
Quasi tutte le guerre, fondamentalmente, sono senza onore. Anzi se ne fa un abuso semantico iniziale, quasi caricaturale. Questo dovrebbe servire a motivare i soldati e farli sentire dalla parte giusta.
Non esiste parte totalmente giusta in guerra , esiste quella meno colpevole. L’onore non si sposta da una parte soltanto, semmai galleggia sul rispetto.
Dunque, anche rinunciando a definire il verso della giustizia che non può essere con chi esercita violenza, limitandoci al rispetto, resta l’essenza della storia. L’essenza è l’uomo, sono i poveri uomini giovani, indotti a compiere azioni che menti anziane con volontà di sopraffazione e di potere, hanno deciso per loro.
Hanno deciso anche per la loro vita.
Allora rispetto per il sacrificio di questi giovani, ma che ci sia rispetto reciproco, fra loro, anche quando vengono fatti prigionieri.
Corrono notizie di soppressione di prigionieri. Sono notizie di una tale gravità, speriamo che non siano vere, per cui è difficile trovare parole.
Un reato quasi uguale a quello di sopprimere innocenti civili.
Nella storia delle guerre, quasi mai si è ricorsi a queste infamità. Anche in guerra si può perdere il proprio onore di soldato, se non si rispetta l’onore del soldato nemico.