Volare nel 2024: trend e tutto quello che c’è da sapere
Il 2023 è stato molto probabilmente uno degli anni più complicati per quanto riguarda il trasporto aereo. Nel corso dei dodici mesi appena trascorsi non si conta il numero di voli cancellati, di ore di ritardo accumulate e di giornate di sciopero organizzate dal personale di volo e di terra. Il 2024, invece, potrebbe segnare l’inizio di una ripresa decisa ai livelli pre-2020, sia dal punto di vista economico che da quello della qualità dei servizi, anche se non mancheranno criticità e possibili problematiche per i passeggeri. Ma vediamo più nel dettaglio cosa aspettarsi se decidiamo di volare da gennaio in poi.
Le previsioni statistiche per il 2024
Iniziamo dai primi dati previsionali positivi. Le compagnie aeree prevedono di “muovere” circa 4,7 miliardi di passeggeri nel 2024, un record storico. A confermarlo è la IATA, l’associazione internazionale del trasporto aereo, che annuncia anche un’impennata nei profitti degli operatori che dovrebbero sfondare la cifra dei 23 miliardi di dollari netti. In calo, invece, i ricavi del settore cargo che si attesteranno sui 134,7 miliardi di dollari, quasi 10 in meno di quelli previsti a giugno.
Scioperi e cancellazioni. Come chiedere il rimborso del biglietto
Nonostante le previsioni degli esperti sulla ripartenza del traffico aereo, non mancheranno quasi sicuramente disagi per i passeggeri. Disagi che si tradurranno in cancellazioni e ritardi dei voli, causati dalle numerose giornate di sciopero destinate a verificarsi durante l’anno (per gennaio sono già state fissate due giornata di protesta nei giorni 8 e 24).
Che fare se dovessimo incappare in uno di questi problemi? La prima cosa da sapere è che la legge garantisce ampie tutele ai passeggeri sotto forma di rimborso al volo. Rimborso che, come confermano gli esperti di AirHelp, società che si occupa di risarcimenti e rimborso voli, scatta quando:
- l’aereo ha più di 5 ore di ritardo, viene cancellato con meno di 14 giorni di preavviso sulla data di partenza e non viene sostituito da un altro con orari simili e quando al passeggero viene negato l’imbarco.
A prescindere dal rimborso del biglietto i passeggeri hanno diritto anche a un risarcimento economico che può variare tra i 250 euro dei voli UE più corti ai 600 euro di quelli più lunghi. Compensazione economica che scatta con ritardo minimo di 3 ore, con overbooking e con la cancellazione di cui sopra.
Per richiedere il risarcimento, infine, i passeggeri hanno 3 strade praticabili.
- Possono far partire la pratica direttamente in aeroporto, presentando all’operatore di volo i documenti di prenotazione e testimonianze del ritardo accumulato.
- Oppure possono farlo in via telematica tramite i form dedicati ai rimborsi sui siti delle compagnie.
- L’altra alternativa è quella di affidare la documentazione agli esperti delle società specializzate in risarcimenti e rimborsi.
Il boom dei voli in Asia
Un’altra delle previsioni degli esperti è quella che vede il trasporto aereo asiatico come comparto trainante di tutto il settore. Secondo gli addetti ai lavori il gap tra viaggi domestici e movimenti internazionali in Oriente si azzererà e gli scali asiatici avranno dinamiche di crescita superiori agli altri. Per dare qualche dato: lo scalo internazionale di Bangkok potrebbe registrate un +54% alla voce passeggeri. Quello di Hong Kong un +49% e quello di Singapore un +28%. Una ripresa che avrà ripercussioni estremamente positive anche sul mercato globale del duty free.
Calano i prezzi dei biglietti?
Notizie estremamente positive, invece, quelle che riguardano il caro voli, uno dei problemi più grandi riscontrati nel 2023. Già nel 2024 si attende un riequilibrio tariffario, come confermato da Alexis von Hoensbroech, ceo di WestJet Airlines, che sottolinea come l’aumento della capacità dei vettori grazie alla consegna dei nuovi aerei porterà a una riduzione dei prezzi dei biglietti. Proprio l’aumentata capacità delle compagnie porterà a un migliore equilibrio tra domanda e offerta. Equilibrio che, unito all’aumento del numero dei voli, si tradurrà in un mercato più dinamico e competitivo. Con tutto ciò che ne consegue di positivo per chi sceglie l’aereo per spostarsi per lavoro o per le vacanze.
Brutte notizie per chi sceglie i voli low cost?
In netta controtendenza con le previsioni di Von Hoensbroech le notizie che arrivano, soprattutto per il nostro Paese, da Jason McGuinness, Chief commercial officer del gruppo Ryanair. In una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, il manager della compagnia low cost afferma che nonostante l’arrivo di 29 nuove rotte nazionali attivate per l’inverno, i prezzi dei biglietti potrebbero addirittura aumentare.
Una contrazione dovuta alla carenza di aeromobili disponibili in Italia e ai costi di trasporto più alti rispetto a quelli degli altri Paesi Europei vicini. Costi che potrebbero convincere la compagnia irlandese ad aumentare i prezzi o addirittura a spostare alcuni voli basati nei nostri scali in altri paesi europei, con una conseguente riduzione di rotte per la prossima stagione estiva.