La luna della Parasceve preludio di Resurrezione
di Rita Occidente Lupo
La luna alta della Parasceve, sbircia l’Uomo che, morto in croce, nel sepolcro costituisce una sconfitta alla ragione umana. La sua Resurrezione, sgomenta le logiche e la forza del tempo. Un Uomo che s’è professato il re dei Giudei e che penzolando da una croce, ha avuto la forza di perdonare tra il fiele e l’aceto offertogli su una spugna. Il Sabato Santo, preludio alla gloria che, come esclama San Paolo “se Cristo non fosse morto e risorto, vana sarebbe la nostra fede!” Un’altra vita, un’altra dimensione, una condizione diversa di continuare a vivere: con un corpo glorioso! La Resurrezione spesso dimenticata tra le spire delle angosce insistenti. Tra i desideri irrealizzati ed il dolore, che non bypassa la condizione umana. Ricostruire un habitus novus, per vivere in funzione della vita eterna, quando s’è troppo intenti a realizzare la vita terrena, un controsenso. Quando il potere è in agguato e la coscienza sonnecchia dietro l’ultima raccomandazione al preferito di turno! Quando sembra che ad andare avanti siano sempre i furbi, abili per una politica imbastardita di compromessi illeciti, scevra da ogni libertà, che non s’identifichi col vassallaggio al signore di turno. Come immortale! Quando la terra sembra eternamente complice di misfatti impuniti, di sangue innocente, di furbi dominanti…L’ Uomo della croce, un’apparente sconfitta alla stessa dignità umana! Un Uomo, attraverso la croce, latore di salvezza. “O mio Signore, ricordati di me quando sarai nel Tuo regno!” “Oggi stesso sarai con me in Paradiso!”