In libreria “La storia di Lazzaro e Marta incredibile ma vera” di Elena Golia
Davide Nava
All’inizio del XXI secolo, duemila anni dopo la Divina Immacolata Concezione di Maria Santissima e l’Incarnazione del Figlio di Dio nello spazio-tempo dell’Umanità, sembra concludersi la vicenda stessa della Civiltà occidentale e planetaria.
Allo sguardo, alla mente e al cuore delle creature di questo tempo non può sfuggire il complesso scenario di confusione, di disordine e di rovina in cui, da tempo, precipitano i delicati equilibri della coscienza umana e gli assetti della realtà storica, culturale, civile e politica.
Anche la tenuta della grandiosa tradizione religiosa dei popoli credenti in Cristo, svigorita e frammentata da una trionfalistica spettacolarizzazione mediatica dell’idolatria materialistica ed edonistica, soccombe nella morsa di una crisi irreversibile: “Troppa chiesa senza sacerdoti. Troppi fedeli senza guida. Troppi cuori senza amore”.
Sembra che il male con la menzogna, la violenza, l’odio, stia raggiungendo il massimo dell’iniquità, come mai nella storia, e la Chiesa di Gesù Cristo stia affrontando il suo martirio come l’Uomo-Dio, in croce sul Golgota.
Ma nello stesso tempo, dal 2 febbraio 1999, con potenza, sapiente e amorevole del cielo, inizia un’esperienza straordinaria: “Parole di spirito e vita” vengono donate e affidate al linguaggio creaturale di uno strumento umano, in quanto lo Spirito di Verità parla attraverso le sue corde vocali. Si alzano i veli per Dio e per gli uomini, e l’identità antropologica di “anima, corpo e spirito” può finalmente accedere alla Verità tutta intera”, attuando la comunione tra il visibile e l’invisibile e la purificazione dagli errori del divino e dell’umano.
La “Verità tutta intera”, se accolta con gioia e condivisa con ardore, consente la liberazione completa delle creature e le immette per sempre nell’orizzonte umano-divino dell’Amore eterno e infinito: Gesù è risorto e la Chiesa su cui il male non può prevalere, si rigenera, si rinnova e si manifesterà completamente divinizzata, perché umile, povera, casta, fedele, benedetta e santa, e saranno “Cieli Nuovi e Terra Nuova” del millennio felice.
Il pensiero umano, anche nella sua eccellenza filosofica, non può costruire la Verità della Vita e del mondo, se non si pone in ascolto della Parola, che viene dalla Trascendenza del Dio che si è fatto Uomo.
Ora è stata finalmente pubblicata “La storia di Lazzaro e Marta incredibile ma vera”, con un sottotitolo illuminante “Sotto lo sguardo attento e amorevole della Madonna di Pompei”.
L’autrice è Elena Golia, coraggiosa e sicura interprete, sia delle molteplici esperienze spirituali, suscitate dal rapporto profondo con la santità di figure imponenti della Chiesa, da Padre Pio a don Dolindo Ruotolo, sia per la narrazione mariologica di significativi momenti di ricerca, e di discernimento della vita cristiana.
Con i nomi di Lazzaro e Marta, che accoglievano nella loro casa di Betania Gesù e gli Apostoli, vengono velati per ora i protagonisti veri, semplici ed umili, della vicenda “incredibile ma vera” − pre-annunciata nel Vangelo di Giovanni, direttamente da Nostro Signore Gesù Cristo, e cominciata oltre venticinque anni fa.
Il Racconto ripercorre l’esperienza dei due sposi e si sofferma su alcuni momenti significativi, dalla celebrazione del matrimonio alla tentazione dell’aborto, e con richiamo materno di una voce: “Figlia mia, non abortire, vieni da Me a Pompei!”. Tra il 1988 e il 1998 i protagonisti si prodigano ad aiutare i bisognosi con preghiere di liberazione.
Ed eccoci al 2 febbraio1999 – festa della Candelora – nella chiesa della loro parrocchia, dove inizia la grande avventura, piena di mistero per l’irruzione dello Spirito di Verità; da quel momento Marta “sente di non essere più sola nel suo corpo, ma di avere dentro di sé “un’entità, che attraverso le sue corde vocali diffonde messaggi”, di sconfinata potenza teologica, che penetrano il mistero trinitario di Dio e dell’uomo e propongono sorprendenti squarci di luce sulla divinità della Madonna: “Sì, Maria Santissima è Dio!”
A quindici anni le era stata preannunciata, in una visione di San Tommaso d’Aquino, il grande teologo del Cattolicesimo, la missione a cui sarebbe stata chiamata, e nel 1972 il nostro Santo domenicano le consegna la matita da lui usata per scrivere la “Summa Theologiae”, il grandioso capolavoro della sapienza cattolica.
Ed è proprio su quel patrimonio filosofico-teologico che si innesta, dopo oltre sette secoli, la manifestazione sorprendente dello Spirito di Verità, per perfezionare la conoscenza dell’Opera di salvezza della divinità trinitaria nel bagno di luce dell’amore, della misericordia e del perdono.
Dobbiamo con umiltà attingere, tutti, alle sorgenti della conoscenza divina che viene dal Cielo in centinaia e centinaia di manifestazioni dello Spirito di Verità che alimentano e rafforzano l’energia vitale per risvegliare noi cristiani, “morti viventi”, e prepararci vivificati, ad incontrare la Verità tutta intera. Questo è il tempo in cui gli angeli smascherano i falsi cristiani nel clero, l’ipocrisia della politica e il fallimento mondiale della società.
Ora Dio, nella sua grande Misericordia, “vuole rigenerare il divino nell’umano e l’umano nel divino”.
Prepariamoci ad entrare nel cuore ardente dello Spirito di Verità con la consacrazione delle nostre famiglie, delle nostre parrocchie, delle nostre comunità al Cuore di Gesù e di Maria.
La terra dei figli di Dio sia per tutti cenacolo di Verità, di Libertà e di Amore.