“La Vergine Maria e gli Angeli”, libro per mese mariano di don Marcello Stanzione
Carmine Alvino
Don Marcello Stanzione è l’autore del libro “La santissima Vergine Maria. Figlia, sorella e regina degli angeli”. Edito dall’editrice Segno di Udine che in questo mese di maggio 2024 viene distribuito nelle librerie.
L’avvocato Bartolo Longo, il beato fondatore del santuario mariano di Pompei, nei scuoi scritti mette in evidenza anche un aspetto peculiare della SS. Madre, quello cioè di essere Interceditrice Onnipotente anche degli Angeli. Tale assunto egli lo ricava dalle Rivelazioni di Santa Brigida e dagli scritti della Venerabile Maria d’Agreda, nonché da moltissime testimonianza di altri importanti autori. Dice il beato Longo che Iddio, dopo aver creato gli Angeli, manifestò ad essi il Mistero della Incarnazione del Verbo nel seno di una Donna singolare, l’Immacolata. Ebbero quindi il precetto di onorare il verbo incarnato come loro Re e di adorarlo come loro Dio. E fu pure ordinato di onorare e venerare la Madre di questo Uomo – Dio, creatura non angelica ma umana, quale loro Regina e Signora. La maggior parte degli Angeli si umiliarono al Divino Decreto, e perciò furono confermati in grazia, e conseguirono la beatitudine essenziale della visione di Dio, ed anche un gaudio e una allegrezza ulteriore, che scaturivano dal riconoscimento delle grandezza di Maria Vergine.
Dall’altra parte lucifero, reso superbo a causa della sua preminenza su tutti gli Angeli e del suo potere, non volle piegarsi al Divino decreto. Egli reputò disdicevole alla sua nobiltà di natura, tutta spirito e fulgida intelligenza purissima, inchinarsi dinanzi a una natura inferiore, l’umana, composta di spirito e materia. E per questo capitanò una ribellione terribile, coinvolgendo un terzo del numero degli Angeli.
Michele, umile e fedele a Dio, guidò l’esercito degli Angeli buoni. E apparve in Cielo un vessillo, il signum magnum descritto da S. Giovanni, cioè la Donna ammantata di sole, con il capo inghirlandato di dodici stelle, e la luna tenuta sotto i suoi piedi. E apparve ancora un altro segnale, il dragone rosso, che aveva sette teste e sette diademi, e dieci corna. In quel dragone venne trasformato lucifero, il primo angelo del Cielo, non appena Michele proferì quella sua invincibile parola “Chi come Dio?
L’immacolata, Madre futura del Verbo incarnato, fu dunque il segnale della vittoria di Michele. In premio della sua fedeltà a Dio, Michele ascese al trono di lucifero, e lucifero, principe spodestato e privo per sempre della felicità e dell’onore, divenne capo dei demoni e degli uomini loro seguaci. Precipitò nell’inferno con nomi nuovi d’ignominia e di pena, e pertanto fu chiamato con i nomi di dragone, serpente, diavolo e satana, nomi che esprimono la sua iniquità, la sua malizia, la sua perfidia e la sua superbia. Alle tre gerarchie di Angeli buoni, divisi in nove cori, si aggiunse, per ragione della Vergine, un altro gaudio ben grande. Essi furono certi che l’Immacolata, futura Madre del Verbo, con la profondissima sua umiltà avrebbe vinto la superbia di lucifero; e per mezzo di Lei, Iddio, avrebbe ristorata quella gran perdita di compagni che essi avevano perduto a seguito della lotta celeste. E fin d’allora chiamarono Gesù il loro Capo, Principe e restauratore delle sedi perdute; e Maria la loro Signora, Regina e speranza.
D’altra parte, continua ancora Bartolo Longo, il dottore della chiesa Sant’Alfonso de Liguori nel libro delle Glorie di Maria, al Discorso 2° della nascita di Maria Santissima, conferma questa dottrina col sostegno di valentissimi Teologi.
“Fu dunque Maria mediatrice degli uomini e mediatrice degli Angeli?
Vogliono molti Teologi che Gesù Cristo abbia meritato la grazia della perseveranza ancora agli Angeli: sicché come Gesù fu mediatore de condigno, così Maria può dirsi Mediatrice anche degli Angeli de congruo, avendo accelerato con le sue preghiere la venuta del Redentore. Meritando de congruo l’essere fatta Madre del Messia, meritò agli Angeli la riparazione delle loro sedi perdute dai demoni. Dunque almeno meritò ad essi questa gloria accidentale. E perciò disse Riccardo di San Vittore: l’una e l’altra creatura (l’angelica e l’umana) per questa Vergine vien riparata e la rovina degli Angeli per questa Vergine è stata restaurata, e la natura umana riconciliata.
Lo disse Sant’Anselmo: “tutte le cose sono state per questa Vergine restituite allo stato primiero e restaurate”.
Dunque proprio per questa speranza che angeli risposero nella Santa Vergine di veder restaurate le sedi perdute dai loro simili, attraverso l’ingresso degli uomini meritevoli e redenti al loro posto, Maria viene anche chiamata Mediatrice degli Angeli, perché essi in tal modo la pregano. E siccome Ella è onnipotente nell’intercessione, allo stesso modo, crediamo che nei cieli Ella stessa sia invocata a tal fine come Immacolata e Onnipotente Interceditrice di tutte le potenze angeliche, che chiedono il suo sostegno per la salvezza, del proprio protetto, ovvero delle congregazioni, popoli e nazioni per le quali mantengono il protettorato.