Parte da Potenza la prima tappa del 2024 della campagna ‘Il tuo punto di vista conta – non lasciare che le maculopatie ti fermino’ per sensibilizzare sulle maculopatie, in particolare Degenerazione Maculare legata all’età Umida (nAMD) ed Edema Maculare Diabetico (DME). L’iniziativa, presentata nella sala Gregorio Inguscio del Palazzo della Regione Basilicata, è promossa da Roche Italia con il patrocinio di Associazione Pazienti Malattie Oculari (APMO), Comitato Macula, Retina Italia ODV e Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (SISO). La tappa lucana è inoltre patrocinata dalla Regione Basilicata.
L’obiettivo principale è far emergere i bisogni non soddisfatti di pazienti e caregiver, evidenziando aspetti cruciali come il mantenimento di una vita sociale e lavorativa attiva e sottolineando l’importanza della prevenzione come strumento fondamentale per migliorare la qualità di vita di convive con questa patologia.
Con questi obiettivi, durante la campagna, verranno effettuati screening gratuiti sul territorio nazionale, eseguiti da uno specialista tramite tomografia a coerenza ottica (OCT). Un itinerario che fa tappa in diverse città italiane e che partirà da Potenza domani, sabato 11 maggio, nell’Auditorium Angelo Laurino del complesso Santa Cecilia, in piazza Don Pinuccio Lattuchella. Durante questa giornata saranno effettuate visite della vista di primo livello gratuite alla popolazione maggiormente a rischio per età (oltre i 50 anni) per la prevenzione delle maculopatie.
Le maculopatie sono patologie oculari che interessano l’area che si trova al centro della retina, ovvero la macula. Le più diffuse sono la
degenerazione maculare legata all’età e l’edema maculare diabetico, che colpiscono principalmente le persone con più di 50 anni, la fascia di età più rappresentativa della popolazione italiana con una piena vita sociale e spesso anche lavorativa. Queste patologie hanno anche un impatto enorme sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro caregiver.
“Le maculopatie esercitano un impatto significativo sulla vita quotidiana, presentando sfide complesse per coloro che ci convivono. La perdita di autonomia, indipendentemente dall’età, spesso scoraggia i pazienti portando a una riduzione dell’aderenza terapeutica, ma è essenziale riconoscere che esistono risorse e opportunità disponibili per affrontare questa condizione”, spiega Aurora De Magistris, dirigente medico responsabile Retina Medica e Trattamenti Laser Uoc Oculistica dell’Ospedale San Carlo di Potenza. “In questo contesto – aggiunge – l’informazione legata ai diversi aspetti della patologia può giocare un ruolo determinante sui percorsi diagnostici e sul mantenimento di un’aderenza positiva alla terapia”.
Le maculopatie non sono tutte uguali. La degenerazione maculare legata all’età colpisce la parte della retina deputata alla visione centrale nitida e dettagliata e, a seconda di come la macula viene danneggiata, ne esistono due tipi: AMD secca e AMD neovascolare o umida. La AMD neovascolare o ‘umida’ (nAMD) è la forma più avanzata e si caratterizza per la crescita incontrollata di nuovi vasi sanguigni anomali sotto la retina. Se non trattata, può provocare una perdita rapida e grave della vista. Circa 20 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di nAMD, che è la causa principale di perdita della vista negli ultrasessantenni. In Italia, colpisce prevalentemente la fascia d’età 65-69 anni e over 85 con un’incidenza rispettivamente del 2,1% e del 3,7%.
Anche l’edema maculare diabetico (DME) è una grave patologia della vista, una complicanza del diabete (tipo 1 e tipo 2). Nel mondo sono circa 21 milioni le persone che ne soffrono. Gli alti livelli di glucosio deteriorano i piccoli vasi sanguigni della retina che, una volta danneggiati, iniziano a sanguinare e riversare liquidi nella macula. L’accumulo di liquidi provoca quindi un edema. Se non trattato adeguatamente può portare a un’importante ipovisione e peggioramento della qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti.
Ad oggi, il trattamento principale per le maculopatie prevede l’utilizzo di inibitori del VEG (fattore di crescita dell’endotelio vascolare), una proteina che stimola la crescita di nuovi vasi sanguigni. Nella maggior parte dei pazienti, gli inibitori del VEGF, somministrati attraverso iniezioni intravitreali, possono migliorare la visione se la diagnosi è stata precoce e il trattamento tempestivo e se eseguito a cicli regolari nel tempo. Tuttavia, malgrado l’impatto positivo degli stessi nella gestione terapeutica di queste patologie, permangono ancora diversi problemi legati alle somministrazioni frequenti di questi trattamenti e, in definitiva, all’efficacia a lungo termine dopo la loro sospensione. Oggi la ricerca scientifica ha fatto grandi passi in avanti e ha messo a disposizione nuovi trattamenti con differenti meccanismi di azione, che durano più a lungo nel tempo e sono altamente efficaci.
“Promuovere l’innovazione e la ricerca in ambito sanitario favorendo una stretta collaborazione tra Servizio Sanitario Regionale, ospedali e territorio rappresenta l’elemento essenziale affinché sia possibile l’integrazione di percorsi clinici efficaci – commenta
Domenico Lacerenza, direttore Uoc Oculistica dell’ospedale San Carlo di Potenza -. Mantenere una vita attiva, indipendente e in salute è un obiettivo raggiungibile attraverso una prevenzione mirata e percorsi diagnostico-terapeutici adeguati. Per questo motivo è necessario sensibilizzare i cittadini e generare in loro consapevolezza sull’importanza della cura del proprio benessere e della salute visiva”. Fondamentale, per Lacerenza, anche “la diagnosi precoce: bisogna sapere che, statisticamente, dopo i quarant’anni è importante lo studio del fondo oculare in generale, e della macula in particolare, proprio per intercettare nelle fasi iniziali le varie tipologie di maculopatia”.
I sintomi legati alle maculopatie possono manifestarsi dopo molto tempo, a volte quando ormai la patologia è in stadio avanzato. È per questo motivo che l’informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce diventano un tassello fondamentale per contrastarle. Un concetto rimarcato anche da Giuseppe Spera, direttore generale dell’Aor San Carlo di Potenza: “L’azienda ospedaliera, che non ha una competenza immediata e diretta sugli screening, in queste iniziative dà sempre il proprio supporto, fornisce gratuitamente il proprio personale specialistico, prima di tutto per il benessere del cittadino, ma anche per lo stato di salute del sistema sanitario regionale e nazionale”.
“Oggi – commenta Massimo Ligustro, presidente di Comitato Macula – il livello di informazione e conoscenza delle maculopatie è ancora inadeguato, nonostante la loro diffusione. Ciò che emerge è una forte mancanza di informazione sui percorsi terapeutici e sulle difficoltà quotidiane che impediscono ai pazienti di prendersi cura di loro stessi”. “Da anni le nostre associazioni operano sul tutto il territorio nazionale dedicandosi con impegno a promuovere una corretta informazione e all’incoraggiamento di pratiche preventive più diffuse”, prosegue Assia Andrao, presidente Retina Italia OdV. “Riteniamo essenziale incoraggiare un dialogo comune tra clinici, associazioni di pazienti e istituzioni al fine di migliorare il percorso del paziente e garantendo un sostegno adeguato a loro e ai loro familiari”, conclude Michele Allamprese, direttore esecutivo Associazione Pazienti Malattie Oculari.
Partendo da Potenza, la campagna proseguirà lungo le regioni meridionali per sensibilizzare i cittadini e incoraggiare una maggiore consapevolezza e impegno nella prevenzione. “Sosteniamo con entusiasmo iniziative di sensibilizzazione come questa, che promuovono la prevenzione, collaborando con le altre istituzioni per un impegno politico comune volto a costruire un sistema sanitario in grado di rispondere alle reali esigenze dei cittadini. Il sostegno della Regione Basilicata verso queste attività rappresenta un passo avanti nella nostra politica sanitaria, promuovendo una maggiore consapevolezza sulle maculopatie e sull’importanza della prevenzione”, afferma Massimo Mancini, direttore generale per la Salute e le Politiche della Persona della Regione Basilicata.