Giulio Caso
Vediamo, sempre più spesso, corpi, ed in particolare i volti, interamente tatuati.
La voglia d’imitazione, specie per giovani ingenui, è forte.
Tutto si giustifica con il dover (?) seguire le nuove tendenze.
Perplessi, ci si pone la domanda: ” Come si arriva ad amare le cose brutte?”
Vero che i giudizi estetici cambiano, ma sinceramente non credo che deformarsi il corpo in questa maniera dia più armonia estetica, eppure è sempre più apprezzato.
 Tutto deriva dal perseguimento di interessi economici da parte di chi produce queste misture e questi aggeggi per iniettarle nella pelle, ma anche dalla mancanza, diffusa, di fantasia, appunto, estetica. Allora, i produttori,  gli ideatori di tendenze, propongono modelli strani invece che armonici e gradevoli. Questo si ottiene sia con messaggi subliminali, che poi sono vietati, e verso, cui, i giovani sono, praticamente, indifesi, sia con i “meme” , messaggi finalizzati, ripetuti con varie modalità, che si attaccano alla mente come palla al piede e rallentano il libero pensiero.
Si fa piacere, anzi gradire, lo sgradevole.
Come è possibile reagire:
-Con la cultura e formazione sull’arte.
-Con uno studio creativo ed analitico di ciò che avviene intorno a noi, nella società in evoluzione, e a far evitare questi, veri e propri, vicoli ciechi.
Più studio libero guidato da insegnanti e maestri, minor numero di materie, che appesantiscono e non danno il tempo di educare ad elaborare, singolarmente.
Con la formazione della propria personalità e non dell’appartenenza ad un gregge.