Verbi SWAHILI: KUONDOLEA assolvere

Verbi SWAHILI: KUONDOLEA assolvere

Padre Oliviero Ferro

Era un giorno come tanti, quando mamma Riziki bussa al cancello della missione. Mamma Katè, la tuttofare della casa va a vedere chi vuole parlare con il padre. Mi dice che c’è una mamma che ha bisogno di parlare con me. Vado nell’ufficio e l’accolgo. “Maneno gani, mama Riziki? (che problema c’è, mamma Riziki?)” le chiedo sorridendo. E lei “Padiri, niko lazima ya kuungama (padre, ho bisogno di confessarmi)”. Le chiedo il perché e lei, abbassando gli occhi, mi dice che si era arrabbiata con il marito, gli aveva detto delle brutte parole per il solito problema. Tornava a casa sempre ubriaco, sprecava i suoi soldi nei vari bar e a casa non c’era niente da dare da mangiare ai figli. Lei, come al solito, doveva preoccuparsi di tutto. Il marito si era arrabbiato, dicendole “Mimi, niko mwanaume (io sono un uomo)…”. Insomma voleva fare forza sulla sua autorità e ha rischiato di prenderla a botte. “Nitafanya nini? (cosa posso fare?)”. Non era facile, perché spesso succedevano queste cose. Il marito pensava di avere tutti i diritti, di poter gestire i soldi che riceveva dal lavoro e che la moglie si arrangiasse. Le dico che verrò a casa sua a parlare con lui per cercare di farlo ragionare. Sto per congedarla, ma lei mi dice “Padiri, uniondolee zambi (padre, assolvimi dal peccato)”. Mi ero dimenticato. Le faccio un bel segno della croce e vedo che i suoi occhi brillano di nuovo e sul suo viso c’è pace. “Aksanti padiri, Mungu akubariki (grazie, padre, Dio ti benedica)”.