Mercato San Severino: area archeologica di S. Marco a Rota, consigliere comunale Romano “Inaugurazione elettorale per nascondere scempio!”

Mercato San Severino: area archeologica di S. Marco a Rota, consigliere comunale Romano “Inaugurazione elettorale per nascondere scempio!”

Una squallida passerella elettorale del Presidente della Regione con i Dis-amministratori comunali a corredo (onnipresente la fascia tricolore!) per tentare di nascondere un intervento inutile e dannoso”.

Così Giovanni Romano, consigliere comunale e Capogruppo del Movimento Civico Sanseverinese a proposito della “inaugurazione” dell’area archeologica di S.Marco a Rota.

“Hanno inaugurato un orribile capannone di cemento e ferro posto a coprire non si sa cosa.  Una ulteriore ed inutile manifestazione di propaganda, preceduta da frenetiche giornate dedicate a “sistemare” la facciata e a tagliare la vegetazione (le foto sono della scorsa settimana) per mascherare (temporaneamente!) la normale condizione di abbandono e di degrado del sito.

La storia di questa ennesimo sperpero di danaro pubblico  (circa 650.000 euro) merita di essere, anche sinteticamente, raccontata.

Il finanziamento fu lasciato agli attuali campioni di efficienza da “quelli di prima” e prevedeva, oltre agli scavi archeologici e al restauro di S.Marco a Rota, il restauro del Convento di S.Antonio (a proposito dove sono i locali del laboratorio archeologico dei reperti recuperati con gli scavi?) e del Castello sulla collina del Palco.

La gara di appalto fu aggiudicata nel marzo del 2020 e il contratto stabilì che i lavori si sarebbero dovuti concludere in 140 (centoquaranta) giorni e, quindi, entro settembre dello stesso anno.

L’intervento avrebbe dovuto riguardare il restauro delle strutture più antiche di quella che, nel corso dei secoli, era diventata una masseria e la prosecuzione degli scavi archeologici già effettuati nel periodo 1998-2010 che avevano portato alla luce le vestigia della Chiesa del VI secolo con battistero e cimitero, inserite all’interno di una Villa romana di grande importanza per il territorio.

La consegna avvenne parzialmente il 15 luglio 2020, ma i lavori non iniziarono mai.

Nonostante le evidenti inadempienze contrattuali, la Dis-Amministrazione (come al solito!) non ha mai attivato la risoluzione contrattuale e non ha mai applicato le penali per l’enorme ritardo accumulato.

Anzi, per sanare il tutto, nel febbraio del 2023, cioè tre anni dopo, fu approvata una variante al progetto snaturando quello originario per realizzare un intervento inutile e dannoso, come ha dimostrato l’architetto Carmine Petraccaro.

Abbiamo presentato due interrogazioni per conoscere le ragioni di questa colpevole inerzia che ha salvaguardato l’impresa senza mai avere risposta.

Abbiamo informato l’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC) e la Corte dei Conti.

Abbiamo chiesto alla Regione Campania di accertare la correttezza dell’impiego dei soldi e di attivarsi perché il Comune non ha neppure rispettato i tempi stabiliti nella Convenzione con cui fu accordato il finanziamento.

E mentre attendiamo risposte (che non arriveranno mai!), oggi è andata in scena l’ennesima pagliacciata per “inaugurare” un sito archeologico mortificato da lavori inutili e dannosi.

 Ma siamo in campagna elettorali per le Regionali e non ha più importanza cosa si fa e come lo si fa: l’importante è… inaugurare!

A farne le spese la nostra Comunità e la nostra Storia!