Cava de’ Tirreni: consigliere comunale Italo Cirielli su sicurezza stradale

Cava de’ Tirreni: consigliere comunale Italo Cirielli su sicurezza stradale

“Esprimo le mie più sentite condoglianze alla famiglia della giovane vittima. Non oso immaginare cosa possano provare in questo momento i suoi genitori nel vedere la giovane vita di loro figlio andare in fumo. Per quanto concerne l’accaduto, saranno le autorità ad accertare eventuali responsabilità”.

A parlare è Italo Cirielli, capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, all’indomani del tragico incidente a un diciassettenne che ha perso la vita in un incidente stradale a Cava de’ Tirreni.

“Come esponente politico – prosegue – proverò a cimentarmi in un ragionamento legato alle ragioni generali, senza fare speculazioni, per cui assistiamo troppo spesso a incidenti che costano la vita a giovani e meno giovani. Ritengo che la prima causa di questi incidenti sia la poca importanza che come società diamo all’educazione stradale e, di conseguenza, soprattutto i più giovani tendono a prendere sottogamba. Tipico esempio è il costante utilizzo del cellulare alla guida oppure il non utilizzo di casco per i motociclisti e cintura per gli automobilisti. Potrei continuare all’infinito ma era giusto sottolineare cosa si intende per educazione stradale”.

“L’altra faccia della medaglia, ma il governo Meloni si sta muovendo in questa direzione – afferma il consigliere Cirielli – è  l’aumento degli strumenti dissuasori (come telecamere, autovelox, ecc.) e l’irrigidimento delle pene per chi trasgredisce al codice della strada. Terza cosa, bisogna investire sul trasporto pubblico, in modo da evitare che gli autisti e i motociclisti su strada siano troppi. Il traffico che si genera danneggia oltre misura la nostra viabilità (causa in sé di incidenti) e, fra l’altro, favorisce fenomeni che aumentano la probabilità di fare incidenti (sorpassi, ecc)”.

“Insomma – conclude Italo Cirielli – la mia ricetta prevede una maggiore educazione stradale, partendo dalla scuola ed entrando nelle famiglie, maggiori strumenti e pene più severe per i trasgressori e un trasporto pubblico più frequente e capillare.”