Ancora su articolo indeterminativo

Ancora su articolo indeterminativo
Giulio Caso
 Si, molti, ancora, scrivono l’aferesi vicino a na e nu ;
u na   u  = ‘
u  no   u = ‘
– Non è così.
È corretto scrivere:
na casa
nu cane
n’ata cosa.
Il motivo è stato, ampiamente, diffuso dopo un convegno dei maggiori esperti di lingua napoletana, organizzato da un importante giornale, qualche anno fa.
Poi molti scrittori già evitavano quest’aferesi e perfino nella grammatica di Fierro è indicato così.
Solo in alcuni testi di canzoni, a decisione degli stampatori, si aggiungeva quest’aferesi.
Fino a qualche anno fa, prima del convegno detto, imitavamo in molti.
Cioè semplicemente si pensava che derivassero dall’italiano “uno e una”, allora omettendo la “u”, si sostituiva con l’aferesi.
A parte il fatto che i napoletani hanno sempre pronunciato, autonomamente, “nu e na”, essi derivano invece, direttamente dal latino
u nu m
e
u na m  ;
u ed m non sono stati presi neppure in considerazione nella, sintetica, lingua parlata napoletana, ed ecco nu e na semplicemente.
Altrimenti si sarebbe dovuto  scrivere: ‘nu’ e  ‘na’.
Perfino ‘n’ata cosa.
Inoltre, se questo non fosse convincente, non essendo, questo scritto, un’aristotelica fonte, si rimanda ad una fondamentale regola universale per tutte le lingue:
quella di evitare segni diacritici inutili e di preferire, sempre, il sintetico. Esattamente come hanno fatto, sempre, storicamente, i napoletani, senza porsi manco p”a capa stu papiello.
Ovviamente, ognuno è libero di scrivere come vuole.
Questo è un concetto che prevale tutti, per la buona pace di tutti. Disse un filosofo locale:
“C’avessemo appiccicà pe’ nu coso appiso?”.
Stretta la foglia,  larga la via, dite la vostra, che ho detto la mia.