VERBI SWAHILI: KUOPOA salvare
Padre Oliviero Ferro
“Uniopoe, padiri, fais le geste qui sauve (salvami, padre, fa’ il gesto che salva)” mi diceva un giovane che da parecchi giorni gironzolava intorno alla missione. Lo conoscevo da tanto tempo. Veniva sempre a chiedere qualcosa. Ogni tanto lo aiutavo. Gli avevo chiesto parecchie volte perché non si cercava un lavoro. Mi rispondeva “padiri, nachercher kazi intellectuel (padre, cerco un lavoro intellettuale)” ma nessuno glielo dava, perché non aveva voglia di lavorare. Allora gli propongo, se vuole essere ancora aiutato, di prendersi un coupecoupe (coltellaccio) e tagliare l’erba nella casa dei padri. Mi guarda male, “lakini, padiri, mimi sipendi kazi ile, mimi niko kijana (ma, padre, non mi piace questo lavoro, io sono giovane)”. Allora, un po’ spazientito gli rispondo “Se vuoi aiuto, te lo devi meritare. Domani mattino, io e l’erba ti aspettiamo”. Passano alcuni giorni, finalmente lo vedo arrivare e accetta il lavoro, ma “polepole” (piano piano). Poi, giorno dopo giorno, comincia ad abituarsi e mi chiede altro lavoro. Lo ricompenso per quello che ha fatto, ma gli consiglio di andare a cercarsi un lavoro seriamente. “Ndiyo, padiri, aksanti kwa mashauri (sì, padre, grazie per i consigli)” e se ne va.