Giulio Caso
Le piante sono il respiro pulito delle città.
Ci sono responsabili che curano il verde.
Ci sono processi, stagioniali, naturali che vanno seguiti adattando le zone verdi in funzione dell’arco solare, della morfologia del luogo, del tipo di vegetazione e dei cicli biologici degli insetti e dei pennuti.
Ad esempio può capitare che belle e folte chiome richiamino migliaia di uccellini che, invece di accamparsi nei boschi, vanno ivi a rifugiarsi la sera. Ovviamente rilasciano escrementi a terra e sulle panchine.
Poi i colombi, abituati a trovare cibo, lasciato a terra da incurante persone, ci passeggiano sopra.
S’innesta così un ciclo di virus e batteri che coinvolge anche la salute umana.
Rimedio?
Essere più giudiziosi nella scelta delle piante che, possibilmente, non sollevino il pavimento, sfoltire quelle attuali per scoraggiare insediamenti avicoli e mettere in posa piante autoctone, ovunque sia possibile. Magari sempreverdi, magari portainnesti e agrumeti. Insomma ci vuole soddisfazione nel proprio lavoro e orgoglio.
Le persone addette non mancano, le capacità neppure.