Giulio Caso
“I vulcani portano la vita”.
Difficile pensare alle nubi piroclastiche apportatrici di vita o ad una lava che invece di distruggere faccia risorgere.
“La tettonica a zolle stessa apporta vita”.
Altra cosa presa recentemente in grande considerazione per la nascita della vita su un pianeta.
Noi abbiamo presente, principalmente, solo il parallelismo Sud America/Africa e la grande, profonda incisione di S. Andreas e non le colleghiamo in alcun modo al sorgere della vita.
“Le maree, oceaniche e perfino quelle terrestri apportano vita”… . Così continuando: le onde, i terremoti, i maremoti, le frane, i venti, le piogge, i raggi del Sole etc.
Allora che cos’è che fa sorgere e mantenere le cose in vita?
Bisogna pensare a qualcosa che accomuna tutto ciò “il movimento”.
Se tutto è fermo non può attecchire la vita. Oltretutto non esisterebbe neppure il tempo, ma rimaniamo alla nascita e al perdurare della vita iniziata fin dal primo movimento relativo di due onde/particelle.
Siano state generate dal Big Bang o da altro… si vedrà.
Il movimento ha creato, come accennato, il tempo che ha permeato tutti gli altri movimenti, relativi, successivi avvenuti gradualmente in base a leggi fisiche e numeriche che venivano a formarsi, probabilmente, assieme a quest’universo.
Poi dalla combinazione e aggregazione di tante particelle, nei mari, con l’energia dei raggi del Sole si sono formate le prime molecole complesse e poi le cellule.
Questo sulla Terra. Sugli, oramai sperabili, esopianeti viventi c’è ancora da scoprire.