Salerno: internalizzare lavoratori in appalto, fermare emergenza abitativa e fuga giovani, petizione Pap! – USB

Salerno: internalizzare lavoratori in appalto, fermare emergenza abitativa e fuga giovani, petizione Pap! – USB

Spezzare la logica degli appalti per estendere le tutele salariali e legali anche ai lavoratori ancorati alle ditte che prestano servizi pubblici per il Comune di Salerno. È il senso della petizione lanciata la mattina del 25 luglio da Potere al Popolo!, che nel corso di una conferenza stampa congiunta con l’Unione Sindacale di Base ha lanciato una raccolta firme per porre all’attenzione delle autorità politiche ed amministrative del comune la problematica salariale che affligge i lavoratori in appalto, talvolta costretti dagli stessi contratti collettivi ad una retribuzione oraria ben inferiore alla soglia dei 10 euro oggetto della proposta di Legge di Iniziativa Popolare presentata lo scorso gennaio corredata da 70.000 firme raccolte in tutta Italia. “Una problematica, quella degli appalti, da affrontare con misure concrete che tutelino la dignità dei lavoratori – afferma Rosanna Iorio del Coordinamento Nazionale di Potere al Popolo! – oltre che i livelli occupazionali e salariali messi a repentaglio dalla crisi derivata dalla speculazione seguita al conflitto Russia-NATO. L’internalizzazione dei lavoratori è una battaglia di civiltà. Nelle more chiediamo che il comune attui quelle misure previste dallo stesso Codice degli appalti, come la clausola sociale, affinché la retribuzione oraria possa raggiungere la soglia dei dieci euro agganciati all’inflazione reale”. Le fa eco Paolo Bordino, dell’Esecutivo Regionale dell’USB, che pone l’accento sulla problematica dei subappalti correlata alla sicurezza sul lavoro: “Le ditte subappaltatrici – ricorda Bordino – sono quelle ditte in cui avviene il maggior numero di omicidi sul lavoro. Basti pensare alla strage di Brandizzo o alla tragedia dello scorso aprile nel cantiere dell’Esselunga a Firenze. In entrambi i casi, i lavoratori operavano in quelle ditte subappaltatrici che ritengono la sicurezza un costo da scaricare sulla collettività ed un ostacolo al profitto. Occorre che il servizio pubblico sia riconosciuto come tale. Il sistema degli appalti va radicalmente superato.”  La petizione – che necessità di almeno 500 firme che saranno raccolte nelle prossime settimane – affronta la problematica della crisi dei redditi nella sua complessità, con uno sguardo sulle specificità della realtà salernitana: spopolamento, affitti alle stelle, prezzi degli immobili fuori controllo, giovani che scappano. Per ciascuna di queste problematiche viene associata la richiesta di adottare una misura che argini le conseguenze che ne scaturiscono sulla vita delle classi popolari. Dal freno da porre alla proliferazione indiscriminata dei Bed and Breakfast (richiesta di un limite numerico con ammissibilità limitata al 15% delle nuove istanze), all’invito a dare vita ad un piano di edilizia popolare non ghettizzatorio, nelle more del quale – si legge nel testo della petizione – vengano definiti e attuati progetti finalizzati all’introduzione di contributi ai canoni di locazione, assieme ad un una tantum a beneficio dei giovani fino a 35 anni per l’accesso al mutuo finalizzato all’acquisto dell’abitazione principale, fino alla richiesta di adozione di un regolamento comunale finalizzato alla messa a disposizione di strutture di proprietà del comune a giovani per lo svolgimento di mestieri, arti e professioni. Infine, al fine di rendere realmente fruibile il litorale e nell’arco di un più ampio obiettivo di tutela dei beni demaniali, la richiesta di introduzione nei futuri bandi delle concessioni balneari dell’impegni vincolante a garantire alla popolazione l’accesso a tariffe di ingresso calmierate e prezzi politici dei servizi, con uno sguardo alla tutela dei lavoratori alle dipendenze dei concessionari, con la richiesta di maggiori controlli da effettuare di concerto con l’Ispettorato del lavoro sotto il profilo della tutela salariale e dei diritti.

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