Verbi Swahili: KUPEANA darsi mutualmente (la mano), matrimonio

Verbi Swahili: KUPEANA darsi mutualmente (la mano), matrimonio

Padre Oliviero Ferro

Ogni tanto venivano nell’ufficio parrocchiale dei giovani che volevano sposarsi. Era una bella notizia, ma bisognava seguire anche le leggi della tradizione, cioè c’era il problema della dote. E qui bisogna fare attenzione, molta attenzione. Allora si convocano i genitori dei due giovani. Si chiede loro se sono d’accordo che si sposino. Poi si passa al vero problema: la dote. E qui cominciano le discussioni (che sicuramente erano già cominciate nella casa della futura sposa). La domanda è: quanto hanno versato i parenti del ragazzo, è sufficiente per sposarsi (lo sappiamo che quella è l’occasione per avere molte cose e per mettere da parte ciò che servirà per fare poi sposare il fratello della ragazza, quando deciderà di farlo). Allora si prende un foglio e si scrive tutto quello che è stato versato. Lo si fa firmare alle due famiglie con i testimoni, in modo che non succeda che il ragazzo si trovi senza la futura moglie, perché è arrivato uno più ricco di lui e la prende come seconda, o terza o quarta moglie. Insomma l’accordo deve essere siglato e così si possono iniziare i preparativi del matrimonio. E’ un giorno di festa. Tutte le due parentele sono presenti e anche gli amici degli sposi. Al momento del consenso, dopo aver interrogato i futuri sposi e avere avuto il loro sì, il sacerdote dirà “mpeane mkono (datevi la mano)”. Poi, in alcuni casi lo si faceva, veniva dato allo sposo un machete (lungo coltellaccio), segno del suo lavoro e alla sposa un grosso mestolo in legno, segno del suo preparare da mangiare e cura della famiglia. Poi, via con la festa fino a tarda notte.