La scuola FresaPascoli attinge ai fondi europei EDUGREEN. E non potevamo non esserci.Perché? Per una scuola inclusiva, accogliente, rurale, agreste, pastorale, rupestre bucolica ma nello stesso tempo forte delle proprie competenza. Senza la pretesa di essere migliore delle altre ma certamente consapevole di non essere seconda ad altre scuole. Nella certezza e convinzione che la scuola è una sola, importante per le nuove generazioni oltre i confini geografici e territoriali, oltre gli ordini e i gradi, oltre il tempo e lo spazio. La scuola è eterna e inderogabilmente fondamentale per la nostra società. I docenti e i dirigenti passano, la scuola resta oltre le nostre misere esistenze che hanno sempre più bisogno di educazione e formazione. Merito dei miei alunni, docenti e ata con famiglie e territorio che hanno costruito insieme una scuola con i suoi limiti ma con un anima e con un cuore forte che batte. E costruiremo orti e giardini che illumineranno l’entusiasmo dei nostri alunni. con la Scuola del “saper fare” e del “saper essere”, capace di esercitare, grazie ai nostri docenti, un’attrazione tale da essere vissuta non solo come dovere burocratico, bensì come luogo che si apre alla vita, al territorio, alle famiglie…insomma una Scuola Viva dove c’è spazio per tutto e per tutti! Forse l’unica soluzione alla deriva dell’occidente e alla crisi dei nostri tempi: il ritorno alla contaminazione con la terra per un mondo un po’ più rurale, agreste ed autentico Dopo aver visto attraversare negli anni ’80 e successivi, le strade del decadimento e della deriva consumistica. Dopo aver visto quotidianamente i danni causati dalla società postindustriale, dalle derive ed eccessi consumistici. L’auspicio nel dopo coronavirus: all’apparire, alla mercificazione, al finto benessere, all’ambiguità comunicativa, ai falsi moralismi, al male, un ritorno alle origini in un contesto e in un mondo pastorale, agreste, bucolico, rupestre, nella piena contaminazione con la natura, connotato da tanta umiltà e semplicità, attributi degli uomini forti. La scuola è il luogo per eccellenza per attivare progetti educativi sull’ambiente, la sostenibilità, il patrimonio culturale e la cittadinanza globale. L’osservazione quotidiana e il continuo dialogo con gli studenti, il legame con il territorio, la ricchezza interculturale, la dimensione interdisciplinare, sono tutti aspetti determinanti per costruire percorsi cognitivi mirati, grazie ad una didattica che orienti i propri studenti verso Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Si tratta, in realtà, di attuare percorsi di esplorazione emotiva e culturale, di acquisizione e di consapevolezza rispetto ai temi di sostenibilità, alla protezione dell’ambiente, al benessere umano integrale ed alla cura della propria vita. Attraverso tali percorsi, è possibile sviluppare un’adeguata sensibilità per l’adozione di corretti ed appropriati stili di vita, per il benessere personale e collettivo, nonché sostenere la lotta ai cambiamenti climatici, per costruire società più giuste, più inclusive e soprattutto più pacifiche! E’ una sfida complessa ma, al tempo stesso stimolante alla quale, l’intero Sistema Educativo è chiamato a partecipare e a rispondere, prima di ogni altro, facendo da tramite tra docenti- studenti e studenti-famiglia, in modo da accrescere consapevolezza e conoscenze adeguate, che possano costituire oggetto di riflessione collettiva e continuativa in un’ottica interdisciplinare. In questi ultimi anni, dunque, la scuola, come promotrice di cultura, ha allargato la propria responsabilità educativa a nuovi ambiti trasversali, fornendo ai propri studenti ed alle rispettive famiglie, tutti gli strumenti necessari, per attuare un processo virtuoso, che possa realmente condurre verso uno stile di vita più semplice e sano, verso un eco-sistema più compatibile con la natura e verso una umanità che si riscopre più fraterna, più solidale, più autentica. Per realizzare interventi adeguati ed opportuni, è di fondamentale importanza che il mondo scolastico stabilisca relazioni e sinergie con i soggetti di riferimento, presenti nel territorio; inoltre, è necessario attivare collaborazioni ampie per coinvolgere, nei percorsi di crescita degli studenti, anche le istituzioni, gli enti locali, le associazioni e tutti coloro che animano la vita sociale. L’I. C. da anni condivide e pianifica progettualità orientate verso tali tematiche, mettendo in campo attività formative ed informative, educative e didattiche, atte a promuovere nei propri studenti non solo interesse, conoscenza e consapevolezza verso l’ambiente, la sostenibilità ed il patrimonio culturale, ma anche percorsi sanitari, per sensibilizzare sui temi della prevenzione ed adozione di corretti stili di vita e rispetto verso se stessi e verso il prossimo; valorizzando il dono della vita, come bene supremo. L’agricoltura da sempre ha rappresentato una delle prime occupazioni dell’umanità. L’agricoltura, insieme all’allevamento, sta ad indicare l’arte e la scienza (o gestione) che si occupa della coltivazione di piante e dell’allevamento di animali per l’uso da parte dell’uomo. Possiamo affermare, dunque, senza ombra di smentita che l’agricoltura rappresenta lo sforzo volontario e studiato compiuto dall’uomo per coltivare il terreno e allevare animali per il cibo e per gli scopi utili alla vita dell’uomo e degli altri animali. Ma parlare di agricoltura implica anche la vendita di prodotti agricoli, in quanto la produzione non è completa, ovvero la filiera non conclude la sua complessiva strutturazione, finché il prodotto non arriva al consumatore finale. Tuttavia, benché il ruolo dell’agricoltura sia fondamentale e rilevante nella nostra economia, molti nostri studenti non hanno piena conoscenza di quella che possiamo sintetizzare nel concetto “agricoltura di base” o, meglio, “attività agricole” e, di fatto, dell’intera catena del valore agricolo. Parlarne mentre i docenti stanno progettando cosa fare insieme ai loro alunni nel corso dell’anno scolastico non solo è fondamentale ma anche fortemente indispensabile. Cosa si intende per valore agricolo Le fattorie scolastiche non vanno considerati e intesi solamente come luoghi nei quali coltivare prodotti alimentari. Devono essere considerati come luoghi fisici di apprendimento; luoghi in cui è possibile portare l’apprendimento a nuovi e più interessanti livelli formativi. Le fattorie scolastiche sono valide quando sono utilizzati per insegnare una molteplicità di argomenti legati all’agricoltura, come ad esempio l’alimentazione, la salute, le diete e, naturalmente, anche la rotazione delle colture, le colture miste e le colture incrociate. Per far sì che la fattoria didattica scolastica sia davvero di successo, è necessario che esse siano dotate di attrezzi e attrezzature pratiche. Alcune di queste fattorie potrebbero essere utilizzate (alcune lo sono) per nutrire gli alunni (e anche gli insegnanti che utilizzano le mense, se ci sono) con i prodotti raccolti. In atri casi, invece, si potrebbero utilizzare i proventi della vendita del raccolto per contribuire a far crescere e sviluppare la scuola. Competenze e abilità Le competenze e le abilità raggiunte grazie a quelle che chiamiamo sessioni pratiche nella fattoria scolastica aiutano non solo a consolidare ciò che è loro insegnato nelle aule ma determina percorsi virtuosi di primissimo livello in special modo nel nostro Paese che è tra quelli che da sempre punta alle eccellenze. Insegna inoltre agli studenti, come mangiare sano e la modalità attraverso la quale il cibo arriva nelle nostre case a partire dalle fattorie, dalle aree vaste coltivate. Fornisce inoltre agli alunni una conoscenza diretta su come gestire le imprese agricole. Ciò è particolarmente rilevante per coltivare lo spirito imprenditoriale negli studenti. Quello spirito che sarebbe necessario per far riconsiderare la necessità di un maggior impegno nell’agricoltura e nella pastorizia. La fattoria per apprezzare un rinnovato stile di vita L’agricoltura scolastica deve diventare una componente importante del curriculum scolastico italiano. Ancora di più, oggi, che tutte le scuole con i fondi di PON Edugreen e Laboratori Green hanno cambiato l’approccio educativo e formativo. Non ci dovrebbero essere, in special modo nel ciclo di base, esenzioni su chi deve essere impegnato nell’agricoltura pratica. Tutti gli allievi dovrebbero recarsi in massa nelle fattorie, nelle serre, nelle aree destinate alle attività laboratoriali green. L’idea alla base di tutto ciò è quella di rendere l’agricoltura parte integrante della cultura scolastica. Non a caso la prima azione “Edugreen: laboratori di sostenibilità per il primo ciclo” era quello di prevedere “l’allestimento di giardini e orti didattici, innovativi e sostenibili, all’interno di uno o più plessi delle istituzioni scolastiche del primo ciclo o di istituti omnicomprensivi”; e quello della seconda azione “Laboratori green, sostenibili e innovativi per le scuole del secondo ciclo” quello di “promuovere la realizzazione di ambienti laboratoriali per la transizione ecologica nelle scuole del secondo ciclo delle regioni del Mezzogiorno”. Solo in questa maniera, con queste scelte, gli alunni potranno farne di questo metodo uno stile di vita per vivere compiutamente l’ambiente e se stessi in esso.