Roma: Commissione ecomafie, audizione Borrelli e Troncone, Presidente Morrone “In Campania situazione emergenziale”
. “Una situazione che in Campania appare emergenziale. Dopo le audizioni di oggi del procuratore della Repubblica del Tribunale di Salerno Giuseppe Borrelli sui traffici internazionali di rifiuti e del procuratore della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone sul sistema di smaltimento dei rifiuti in Campania, appare sempre più urgente una revisione del quadro di tutela penale dell’ambiente. A circa un decennio dall’ultima riforma in materia ambientale, introdotta con la legge 68/2015, è inderogabile effettuare un ripensamento del sistema normativo vigente che tenga conto delle pesanti criticità rilevate, sia sul fronte del controllo operato dagli addetti del settore che degli esiti dell’attività giurisprudenziale. Oltre a una velocizzazione della trattazione dei processi sulle tematiche ambientali, come emerso oggi, la Commissione è stata sensibilizzata sulla necessità di un incremento generale di personale specializzato in materia ambientale sia nell’ambito delle Forze dell’Ordine che in quello della Magistratura e delle amministrazioni dedicate”.
È il commento del deputato Jacopo Morrone, presidente della ‘Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari’, a margine delle audizioni svoltesi nel primo pomeriggio a Palazzo San Macuto.
“Sulle criticità del sistema rifiuti campano la Commissione ha aperto uno specifico ‘filone’. Dalle audizioni, ma anche dalle missioni effettuate emergono deficit e ritardi nel settore dello smaltimento e del trattamento dei rifiuti che non solo rappresentano un severo danno per alcune porzioni di territorio di quella regione e per i residenti ma, a quanto pare, fungono da calamita per attività criminali e per l’insediamento delle organizzazioni malavitose sotto diverse forme. Il quadro è davvero preoccupante anche prendendo ad esempio l’ultimo episodio del rogo avvenuto il 30 luglio scorso dei rifiuti stoccati all’interno del comprensorio militare di Persano dopo essere rientrati dalla Tunisia dove erano stati esportati illecitamente negli anni scorsi”.