Salerno: gli angeli resuscitati della Cattedrale II parte
Prof. Antonio Adinolfi
Ora che la Madonna degli angeli della cattedrale di Salerno non c’è nella nicchia della sua cappella nella navata sinistra perché portata in un laboratorio di restauro descriviamo brevemente ciò che si può finalmente ben vedere dipinto nella nicchia. In alto in un cielo infuocato si scorgono numerose testoline di angeli bambini disposti a formare una grande circonferenza che è come la circonferenza di una grande aureola dietro il capo della Madonna e quello del Gesù Bambino che la Madonna regge col braccio sinistro. Finchè la statua è stata nella nicchia alcune testoline di angeli bambini sono state nascoste dal capo della Madonna e da quello di Gesù Bambino. Ora sono come rinate ( sono evidenziate nella fig.1). Nella parte bassa della nicchia invece è dipinto un semicerchio di angeli giovinetti a figura intera che hanno i piedi su una nuvola chiara. Sono in tutto 7. Non sono angeli cantori né angeli musici ma angeli adoranti. Finchè la Madonna non è andata in restauro i fedeli ne hanno potuto vedere solo 5 e la visione non era nemmeno tanto buona. Ora finalmente sono tutti ben visibili. Due sono dunque come totalmente resuscitati ( sono evidenziati nella fig. 2). Partiamo da destra. Del secondo angelo che vede a destra chi guarda la nicchia stando di fronte ad essa ci appare solo la testa. Il suo corpo è coperto da quello dell’angelo alla sua destra al quale sta sussurrando qualcosa nell’orecchio. Questo secondo angelo è strano. A parte il fatto che è l’unico che ha il suo corpo nascosto, non ha i capelli un po’ ricci come gli altri angeli del semicerchio ed è l’unico che parla, sebbene a bassa voce, in un momento di devoto silenzio generale. L’ angelo che inizia il semicerchio nella parte destra della nicchia reca in mano un fiore bianco che sembrerebbe un giglio ma i petali non sono distesi come nella maggior parte dei dipinti religiosi in cui compare questo fiore; sono come in boccio. Il settimo angelo a partire da destra è anche il primo a partire da sinistra. Reca in mano un bel ramo d’ulivo. Un angelo col ramo d’ulivo e uno anche con un giglio mise Bernardo Cavallino nel Seicento vicino alla sua Immacolata Concezione che è alla Pinacoteca di Brera. Tutti i 7 angeli visibili a figura intera indossano veste lunga fino ai piedi sopra la quale c’è una larga leggera camiciola che giunge all’inizio delle gambe. Da uno spacco della veste che ha il primo angelo del semicerchio nella parte destra e gli altri tre che lo seguono esce la gamba ora destra, ora sinistra di ognuno di essi, nuda dal ginocchio al piede. Il quarto angelo partendo da destra ha anche la parte superiore delle spalle nuda. Questo angelo ha braccia e mani incrociate sul petto come il sesto angelo dopo di lui mentre il quinto che sta tra lui e il sesto ha le mani giunte. Il primo angelo da sinistra, quello che regge il ramo d’ulivo, ha nudo tutto il braccio destro. Per gli studiosi di iconografia angelica la nicchia della Madonna degli angeli è un’ottima fonte di studio.