Nocera Superiore: all’ IC “Fresa Pascoli” Festa dei Nonni
L’IC Fresa Pascoli e la FESTA DEI NONNI per confermare, amplificare e sostenere ciò che abbiamo sempre sostenuto. I nonni rappresentano la nostra memoria storica ed il passato che si proietta in un futuro incerto che bisogna costruire insieme al nostro impegno nel presente.
E ORA DIAMO SPAZIO AI NONNI A SCUOLA……W I NONNI CHE SI RACCONTANO!!!
La giornata del 2 ottobre è stata dedicata alla “Festa dei Nonni”, istituita nel 2005 dal Parlamento italiano per riconoscere ufficialmente l’importanza del ruolo svolto dai nonni nelle famiglie e nella società.
In occasione di tale ricorrenza, sono state promosse dall’I.C. “Fresa-Pascoli” alcune iniziative per rafforzare il sentimento di rispetto e di affetto nei confronti dei NONNI, valorizzandone il ruolo che essi hanno nell’educazione dei giovani, per le funzioni sempre più crescenti che essi svolgono all’interno delle famiglie e per l’opportunità di arricchimento che costituiscono con le loro conoscenze ed esperienze.
All’uscita delle scuole, nelle attese fuori i centri sportivi o ricreativi, nella quotidianità i NONNI sono una presenza fondamentale. Essi rappresentano le radici della storia familiare a cui appartengono, i custodi preziosi dell’eredità culturale e della memoria di quella storia familiare; i NONNI ”tramandano” vivendo il credo, le tradizioni di quella determinata famiglia, di quei luoghi, di quella terra.
Fonti di verità e saggezza, essi sono un bellissimo ponte tra passato e presente, sono capaci di mettere a disposizione il proprio bagaglio di tutte le più disparate esperienze fatte nel corso della vita in modo che i loro nipoti crescano acquisendo una propria identità. Attenti, talvolta anche forti, essi, nonostante l’età sanno essere non solo simbolo di unità e saggezza ma, rappresentano il fulcro attorno al quale ruotano le dinamiche familiari; con abnegazione mettono le esigenze dei figli e dei nipoti davanti alle loro convinti del fatto che la famiglia viene prima di tutto e che per superare le difficoltà che la vita ci pone davanti, bisogna rimanere uniti.
Cresciuti in un’epoca diversa dalla nostra, essi hanno conosciuto la guerra, la paura di perdere tutto, finanche di morire e per questo motivo riescono a godere e gioire di piccole cose, di momenti semplici che oggi, si danno per scontate e che possono sembrare delle banalità. Anche nella quotidianità, quando le ansie e le preoccupazioni sono tante, i NONNI trovano sempre un motivo per sorridere ed essere felici.
In un mondo in cui il consumismo regna sovrano, essi sono ancora in grado di tenerci con i piedi per terra, raccontando e ricordando come anche gli esseri umani siano parte del creato che bisogna rispettare ed amare perché la terra è la nostra casa: distruggere la terra rappresenterebbe la fine della storia umana.
I NONNI hanno l’argento nei capelli e l’oro nel cuore, non esiste un complice migliore di un NONNO o di una NONNA che amano disinteressatamente i propri nipoti, sempre pronti a stringere loro le mani per rassicurare, aiutare, coccolare o infondere coraggio: anch’essi hanno commesso degli errori, sono caduti ma, si sono rialzati e sono lì a testimoniare che anche questa volta è possibile farcela.
Essi sono una risorsa importantissima, un patrimonio di affetto e di ricordi che invecchiano ed accompagnano, ciascuno a diventare, a sua volta nonno/a con ancora addosso il calore di quell’ affetto, di quegli sguardi pieni di amore, con quell’odore di buono sempre ben tangibile.
I NONNI sono un porto sicuro, dove rifugiarsi durante le bufere della vita, persone care di una indicibile dolcezza alle quali non si può non affezionarsi e volere un mondo di bene perché i NONNI vedono nei nipoti la vita che continua….
Per tutti questi bei motivi, l’I.C.” Fresa-Pascoli” in collaborazione con l’UNICEF dedicherà tutto il mese di ottobre ai NONNI come ampio segno di riconoscenza e gratitudine. Con rispetto mutante, a seconda della sensibilità ed educazione di ciascuno, si vuole cogliere la buona occasione di questa festa per ricordare e riconoscere la centralità dei NONNI con la loro esperienza educativa e con il loro vissuto nel focolare delle case di ognuno.
Per la scuola Secondaria, gli alunni scenderanno, a turno, nell’aula docenti per incontrare i Nonni intervenuti e ascolteranno le esperienze, i racconti di quando essi erano “giovani”: descriveranno la casa dove abitavano, la scuola che frequentavano, ciò che, durante la guerra era possibile mangiare considerata la precaria condizione di vita che erano costretti a subire e quali erano i giochi di una volta, quando non c’era la tv e neanche il cellulare.
Sarebbe auspicabile che gli alunni preparino delle domande a cui possono essere date delle risposte direttamente dagli interessati.
Sarà possibile visitare anche l’orto della scuola e si accettano consigli da bravi esperti e mani operose per renderlo ancora più bello ed accogliente. L’orto è di tutti coloro che se ne prendono cura con passione e abnegazione. Condividere la coltivazione dell’orto con i Nonni è un principio a cui ci si ispira per rendere l’esperienza degli alunni ancora più stimolante ed aggregante.
L’invito è aperto a tutti i NONNI che hanno desiderio di mettersi in gioco per poter leggere insieme una lettura ai propri nipoti e sarà emozionante scoprire che la lettura o il racconto non è mai un monologo ma, l’incontro con un altro che ci rivela qualcosa della sua storia, della sua vita che, sarà sicuramente simile alla storia di tutti.
I NONNI possono per un giorno tornare bambini, nelle aule o nei luoghi dei propri nipoti.
Cosa ci insegnano i NONNI….
Forse sono più forti, più temprati e più consapevoli delle nostre fragilità esistenziali ma sempre integri per correre oltre i meandri delle nostre difficoltà che insieme ai nostri ragazzi supereremo sempre. Quello che insieme ai nostri ragazzi contesteremo insieme ai nonni sempre È questo pensiero da confutare e marginalizzare ……
….. vivere per il presente è l’ossessione dominante, vivere per se stessi, non per i predecessori e per i posteri. stiamo perdendo rapidamente il senso della continuità storica, il senso di appartenenza a una successione di generazioni, che affonda le sue radici nel passato e si proietta nel futuro. È la perdita di senso del tempo storico, in particolare il lento dissolversi di qualsiasi serio interesse per la posterità che differenzia la crisi spirituale dei nostri anni dal passato. il senso proprio di questa perdita sta nella perdita di una reale continuità psicologica all’interno del singolo. Questi nel contesto attuale è simile all’uomo di MARIVAUX. L’uomo di Marivaux è un individuo senza passato e senza futuro, che rinasce ad ogni istante. Gli istanti sono punti che si dispongono su di una linea, ma l’importante è l’istante, non la linea. “‘Uomo di Marivaux non ha storia. Non c’è concatenazione tra quanto segue e quanto precede. È in condizione di costante stupore. Non è in grado di prevedere le sue reazioni agli avvenimenti. Ne è sempre travolto. Vive in una condizione di sospensione ansiosa e di smarrimento…
Questo vogliamo superare nel nostro Istituto Comprensivo e ce la faremo insieme ai nostri ragazzi e insieme ai nonni, alle vecchie generazioni.
PER CELEBRARE e auspicare una definitiva ripresa della nostra scuola e dei nostri percorsi esistenziali e culturali ed emancipanti ATTRAVERSO UN VIAGGIO NEI TEMPI CHE VIVIAMO PIU’ LEGGERO MA NON PER QUESTO MENO CATARTICO E SALVIFICO.
DS Michele Cirino