Crisantemi non solo per i defunti!
Miliardi€ in crisantemi, fiore per antonomasia dei defunti. Considerato quasi funesto in Italia, malgrado la variopinta corolla, già presente nei primi secoli in Asia Minore: nel Settecento l’ importazione in Europa e poi nello Stivale. In Giappone, fiore d’oro, così come detta l’etimologia, di prestigio a tal punto da ornare la reggia imperiale. Per i defunti, nel nostro Paese, quasi d’obbligo. Anche se, margherite e fiori di campo, gladioli, anemoni e lilium, ugualmente concorrenziali all’addobbo funebre. In occasione del mese dei defunti, il crisantemo, che deve la sua fioritura a fine ottobre, in pompa magna. In molte credenze italiane, associato al lutto. contrariamente ad altri Paesi anche anglo-sassoni. C’è da sperare che anche nella nostra mentalità, possa imporsi come fiore d’occasione anche lieta. Caricarsi di fascioni, per onorare i defunti, nell’intero mese autunnale, a loro dedicato, quasi onere morale. Infatti, bypassando la ricorrenza specifica d’Ognissanti e la commemorazione dei Defunti, per molti, contrari alla calca che in tali giorni assedia la casa cimiteriale, l’opportunità di porgere il proprio ricordo agli estinti, anche nei giorni successivi. Lucrando anche le indulgenze previste. Ma non è la mole floreale, insieme a candele e lumini, ad alleviare il sonno dei trapassati, bensì la preghiera. Di qui l’invito ad omaggiare i propri defunti con i fiori, ma specialmente con pie pratiche religiose, che partendo dal requiem aeternum, si sublimino nella celebrazione eucaristica.