VERBI SWAHILI: KUSHUKA scendere
Padre Oliviero Ferro
Un’esperienza che fa ridere, ma fa capire che bisogna conoscere bene la lingua del posto dove si vive. Non si deve più ragionare con la mentalità della lingua italiana, ma, in questo caso, con quella kiswahili (Congo). Un giorno arrivano i camion della diocesi che portano il carburante e altre forniture (farina, zucchero, materiale vario e la posta) per la missione. Apriamo il portone per fare entrare i due camion nel cortile, perché dopo proseguiranno fin nella foresta dell’Urega (km. tanti su una strada difficile e pericolosa, soprattutto, se piove). Diamo da bere al padre e ai suoi aiutanti che scendono allegri (wanashuka) dal camion. Vanno a pulirsi un po’ dalla polvere. L’economo della diocesi dice agli operai di scaricare il camion. Io, per la fretta, dico loro “mshuke vitu juu (cioè io penso che juu voglia dire fate scendere le merci giù)”. Invece vedo che non sanno cosa fare, li vedo sudati e tutti intenti a spingere le merci dentro il camion. L’economo dice “Mngoje kidogo, padiri alijidanganya. Alisema juu, lakini alipashwa kusema chini. Mlisikia? (aspettate un attimo. Il padre si è sbagliato. Ha detto juu, ma avrebbe dovuto dire chini, cioè in basso. Avete capito?”. Finalmente li vedo sorridenti, quasi mi prendono in giro (me lo meritavo) “abbiamo capito padre” e così scaricano la merce. Mi veniva voglia di andare a nascondermi, ma l’economo mi guarda e mi dice “prima di parlare, verifica che quello che hai detto è quello che volevi dire. Anche a me è capitato le prime volte di sbagliarmi, ma poi mi hanno corretto e adesso va meglio”. Prima che se ne vadano, consegno loro la posta e li faccio mangiare, scusandomi ancora una volta per la mia “ujinga” (ignoranza). E auguro loro “safari njema na aksanti kwa kazi yenu (buon viaggio e grazie per il vostro lavoro)”.