Cava de’ Tirreni: Parentopoli a Palazzo? Senatore (Meridione Nazionale) attacca vice ministro Cirielli e FdI su nomina di un non-giornalista
Alfonso Senatore, coordinatore regionale di Meridione Nazionale, interviene con fermezza sulla recente nomina di Massimiliano Ferrini, giovane abruzzese e figlio della consigliera regionale Maria Assunta Rossi, come addetto stampa del viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli. “Una scelta discutibile e preoccupante,” dichiara Senatore, “che rivela l’approccio inaccettabile nel conferimento di incarichi pubblici, dove il criterio meritocratico viene ignorato a favore di legami parentali all’interno di Fratelli d’Italia”.
Ferrini, laureato in Economia e Management ma privo di esperienze giornalistiche e non iscritto all’Albo unico nazionale dei giornalisti, ha ottenuto questo incarico fiduciario, come dichiarato da Cirielli, “ad intuitu personae”, con un contratto a tempo determinato e uno stipendio di 50mila euro annui. Per Senatore, questo è l’ennesimo esempio di come si ricorra a nomine politiche che non rispettano criteri di trasparenza e competenza: “Assistiamo continuamente alle critiche mosse da Fratelli d’Italia contro il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ma poi si adottano prassi che riflettono lo stesso sistema. Dov’è la coerenza? Il tanto criticato “sistema” non sembra, a conti fatti, così diverso quando il vantaggio ricade all’interno del proprio partito. Ferrini inoltre non è iscritto né nell’elenco dei Pubblicisti che in quello dei Professionisti. Un vero smacco per tanti professionisti della comunicazione in cerca di un impiego”.
Senatore conclude la sua dichiarazione sottolineando il rischio di un danno all’immagine istituzionale del Paese: “Attribuire ruoli delicati nella comunicazione istituzionale a figure senza la necessaria preparazione professionale, solo per l’appartenenza familiare, non solo mette in dubbio la serietà dell’incarico, ma mina la fiducia dei cittadini. Meridione Nazionale continuerà a vigilare affinché il merito torni ad essere il vero criterio per ruoli pubblici e per la crescita professionale dei giovani italiani”.