Salerno: veramente utile ripascimento??
Ammiraglio Gaetano Paolillo
Finita l’estate, sono ripartiti i lavori per il ripascimento del litorale cittadino salernitano, riguardante in una prima fase il tratto antistante Torrione Pastena e Mercatello e, a seguire, quello antistante il Lungomare Trieste, dalla Spiaggia di Santa Teresa fino all’altezza di Piazza della Concordia. È noto che l’argomento è oggetto di dibattiti fin da quando se ne è cominciato a parlare e non poche sono le voci di dissenso al riguardo.
Intanto, per buona parte di tutta l’estensione della costa su cui si intende operare non esistono attualmente spiagge preesistenti. Quindi tecnicamente non si realizza un ripascimento (cioè un apporto di nuovo materiale sabbioso per potenziare la consistenza e aumentare l’estensione di un litorale di dimensioni divenute ridotte per cause naturali). Più propriamente invece, si crea artificialmente un habitat nuovo, che potrebbe non coesistere con le caratteristiche idrografiche e con la tipologia delle correnti marine tipiche dell’area. Elevata quindi è la probabilità che le nuove spiagge siano esposte a frequenti azioni erosive e richiederanno la posa in opera di costose barriere protettive, emergenti o soffolte.
Ciò detto, le cifre citate da Alfonso Malangone in un articolo apparso giorni fa sulle “Cronache di Salerno” meritano realmente di essere meditate, qualora fossero realmente corrispondenti alla realtà.
Con riferimento al solo ambito del Lungomare Trieste si parla infatti di una superficie di almeno 50.000 mq che, tenuto conto dello sviluppo lineare, darebbe alla spiaggia una estensione di una cinquantina di metri, poco più di una piccola striscia di sabbia!! Si calcolano poi almeno
3 milioni di metri cubi di materiali da trasportare e depositare per “ridurre lo sbalzo rispetto all’altezza del muro di contenimento della Lungomare”. La stessa fonte ipotizza quindi “costi spropositati”, tenuto anche conto di ulteriori interventi riguardanti lo spostamento e successiva posa in opera di una nuova barriera frangiflusso, nonché della nuova sistemazione da dare alle foci del Rafastia, del Fusandola e dell’Irno (oltre che tenerli adeguatamente bonificati onde evitare apporti di materiali inquinanti a mare).
E a tal proposito, se le nuove spiagge sono destinate ad un uso balneare, si dovrà assicurare ai bagnanti acqua di mare sicuramente pulita, ma attualmente non lo è! Poi prevedibilmente non vi potranno essere spiagge “fai da te”, tipo l’attuale di Santa Teresa, dove regna una fantasiosa improvvisazione di lettini, ombrelloni, ecc. Sorgeranno allora dei regolari stabilimenti? E con una distesa di cabine adeguatamente posizionate, onde evitare che impediscano la vista del mare, tipo lungomare di Ostia??
E se i futuri bagnanti volessero raggiungere i nuovi lidi in automobile, troverebbero comode e vicine aree di parcheggio?
Peraltro appare molto improbabile una reale e consistente frequenza dei croceristi stranieri che sbarcano alla Stazione Marittima e restano in città solo per poche ore!!).
Infine un ultimo interrogativo riguardante i tempi di attuazione definitiva di questo progetto. Non si auspica certo che si ripeta la stessa vicenda che determinò la formazione della odierna spiaggia di Marina di Vieri sul Mare, nata in una sola notte a seguito di una rovinosa e tragica alluvione, di cui da poco è stato ricordato l’anniversario. Ma certamente i responsabili del procedimento dovrebbero far conoscere un cronoprogramma particolareggiato, realistico ai fini del del suo completamento e tale da prefigurare tempi e modi con cui le nuove strutture saranno disponibili per i futuri utilizzatori.
Ciò detto, viene spontaneo che si avanzino proposte alternative al posto di una operazione così complessa, onerosa e di incerto esito ai fini del risultato finale. Dal mio punto di vista, e per restare nello stesso ambito, mi sento di suggerire che sarebbe più logico e produttivo che le risorse di cui sopra fossero dirottate per dare ad es. una decente sistemazione alla strada litoranea fino alla foce del torrente Fuorni e oltre. Ora vi si incontrano mini grattacieli disposti in ordine sparso, alcuni non completati e isolati dal contesto, c’è una diffusa vegetazione spontanea lungo i bordi della strada, altri arredi urbani e della sede stradale sono in pessime condizioni. In zona inoltre c’è un palazzetto dello sport in … paziente attesa di essere completato. Lo vedrei volentieri affiancato da una degna e moderna piscina olimpica coperta e attrezzata per gare di nuoto, pallanuoto e tuffi, in modo da smantellare definitivamente la piscina Vitale di Torrione, ormai non più idonea dopo l’ultraventennale, onorato servizio reso al nuoto salernitano.
Ma, volendo, si potrebbe continuare e fare una lista lunghissima …