Roma: Beko ex Whirlpool, Spera (Ugl Metalmeccanici) ”No a chiusura di 2 stabilimenti in Italia”
“Oggi doveva essere annunciato un piano industriale per iniziare a rilanciare il settore e i siti italiani con nuovi prodotti e investimenti, invece è stato comunicato un piano di dismissione e si continua ad affermare che gli stabilimenti sono in perdita e sono a rischio posti di lavoro. L’Ugl Metalmeccanici è fermamente contraria e non accetta tale imposizioni di Beko, si và a creare un clima di disperazione occupazionale”.
Questa è la posizione espressa dal Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera unitamente a Francesco Armandi, coordinatore UglM Whirlpool e Fabio Capolongo della segreteria Ugl di Ascoli, presenti all’incontro decisivo per Beko Italia. A rappresentare il Mimi, era la sottosegretaria del Mimì, Fausta Bergamotto.
“Abbiamo ribadito la nostra disponibilità a confrontarci su un piano industriale con investimenti importanti e senza chiusura di stabilimenti. Intanto da domani proclamiamo lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti fino alla riapertura del nuovo tavolo previsto il 10 dicembre p.v.. Inaccettabile è per l’Ugl Metalmeccanici la posizione dell’azienda espressa oggi al tavolo presso il ministero delle imprese e del Made in Italy: non accetteremo posizioni aziendali unilaterali – tuona forte e chiaro Spera – senza un confronto. Annunciati investimenti per 110 mln di euro, ma chiudono gli stabilimenti che trascinerebbero in esubero strutturale oltre 2.000 lavoratori vedendo la chiusura di due stabilimenti storici, quello di Comunanza in provincia di Ascoli Piceno e lo stabilimento di Siena. Al governo chiediamo di intervenire immediatamente, metta in campo la Golden Power e fermi la distruzione del settore degli elettrodomestici in Italia. Come Ugl Metalmeccanici – ha concluso Spera – abbiamo fortemente ribadito che vogliamo un piano a lungo termine scongiurando chiusure e licenziamenti. Auspicavamo che i turchi della Beko presentassero oggi il piano industriale per l’Italia, quello di investimenti, le prospettive di sviluppo e di tenuta occupazionale in ogni stabilimento: cos’ non è stato. Non accetteremo mai una forzatura di tale portata occupazionale, siamo per il dialogo a un reale piano industriale dove poterci confrontare. Una crisi annunciata che arriva dopo 12 anni di cassa integrazione tra ex Whirlpool e Beko Europe che non possiamo accettare tutto ciò con le chiusure di due stabilimenti e gli esuberi che sarebbero previsti”.