Salerno: Assemblea salernitana, protesta davanti a carcere di Fuorni contro DDL 1660
L’Assemblea salernitana contro il DDL 1660 organizza una mobilitazione venerdì 22 Novembre alle ore 9,30, davanti al carcere di Fuorni per denunciare e dare visibilità alle condizioni spaventose in cui versa la struttura carceraria salernitana.
Anche Salerno si unisce al popolo plurale e variegato che in tutta Italia è sceso in piazza contro lo stato di polizia promosso dal DDL che vieta di esprimere dissenso, introducendo reati penali e il carcere per chi protesta a tutela del proprio lavoro, che rinchiude in carcere donne in gravidanza o con figli entro un anno di età, che introduce il reato della resistenza passiva nelle carceri equiparando alla rivolta una forma di dissenso assolutamente pacifica, magari dovuta alle condizioni disumane di detenzione.
Olio di ricino e manganello. È questa la risposta che sa dare il Governo Meloni all’emergenza sociale destinata ad allargarsi, soprattutto a seguito di scelte politiche che incrementano solo disuguaglianze e nessuna risposta invece al miglioramento delle condizioni di vita, alla tutela dei diritti umani e civili. Salerno non ci sta e si mobilita.
Quella del 22 novembre prossimo è una delle numerose iniziative organizzate dall’Assemblea salernitana in queste ultime settimane per esprimere il fermo dissenso al disegno di legge repressivo, discriminante e criminalizzante nei confronti di categorie già fragili, come di fatto fa il DDL 1660.
La mobilitazione avviata ha lo scopo di manifestare solidarietà e vicinanza a tutte le persone disumanizzate e relegate ai margini della società e, contemporaneamente, vuole aggregare nuove energie e creare coscienza collettiva per costruire un percorso condiviso in vista del 7 dicembre p.v. in cui è chiamata la protesta a livello provinciale.
In particolare, in merito alla situazione delle carceri, in Italia e a Salerno, le condizioni sono inaccettabili per un Paese che ha la velleità di definirsi “civile”. I dati pubblicati dal monitoraggio di Antigone (associazione “per i diritti e le garanzie nel sistema penale”) evidenziano che il tasso di sovraffollamento nelle strutture carcerarie italiane, al 2023, era del 119%. Nel 2024 sono stati 77 i suicidi avvenuti, mentre i tentativi di suicidio sono in media 2 per ogni 100 detenutə.
Anche la casa circondariale di Salerno, a Fuorni, presenta dati vergognosi. Sono 156 gli eventi di autolesionismo nel 2022, mentre il tasso di sovraffollamento è al 123% e vede la presenza di 486 persone ristrette a fronte di una capienza complessiva per 395 (fonte: associazione Antigone).
Incapace di affrontare il problema, il Governo Meloni, con il DDL 1660, sceglie quindi di aumentare la violenza e la repressione anche nelle carceri. Viene assimilata al reato di “rivolta in carcere” anche la pacifica resistenza passiva, violando ogni diritto di chi chiede solo condizioni umane là dove invece incombono sovraffollamento e suicidi.
L’Assemblea salernitana contro il DDL 1660 chiede:
– diritti e tutele anche per chi è ristrettə all’interno delle carceri.
– che il problema del sovraffollamento venga affrontato concretamente, non introducendo nuovi reati soffocanti che contribuiscono ad esacerbare questa situazione.
– cura e supporto psicologico per chi vive situazioni di profondo disagio all’interno del carcere.
– attività educative e formative per le persone ristrette perché venga rispettata la missione a cui il carcere è chiamato, cioè la rieducazione.
In particolare l’Assemblea chiede l’adesione a chiunque voglia unirsi alla mobilitazione per unire le forze contro la repressione.