Maiori: Comitato referendario continua battaglia in sede amministrativa
Ennesimo, quanto puerile, stratagemma del Sindaco e della sua maggioranza, inteso ad evitare di attivare il procedimento ex art. 79 dello Statuto con la costituzione dell’apposita commissione, unica idonea, al momento, a stabilire l’ammissibilità o meno dei quesiti referendari posti dal Comitato.
L’espediente, misero quanto piccino, proposto dal Sindaco e accolto, forse anche inconsapevolmente, da tutti, di nominare una commissione consiliare senza neppure votarla, per approntare un nuovo regolamento, è una gravissima compromissione del diritto dei cittadini di partecipare attivamente alla vita civile attraverso lo strumento previsto dalla legge fondamentale del Comune, e precisamente dallo Statuto.
Anche il ragazzo delle medie, che studia un po’ di educazione civica, senza essere né Sindaco né Consigliere, sa bene che un’istanza presentata oggi va esaminata nei termini e nei modi previsti dalla normativa vigente e non in base a quella che ora l’Amministrazione vuole darsi per il futuro.
C’è l’esigenza di modificare o dare vita ex novo a un regolamento? Lo si faccia subito, nessuno lo vieta, ma, nello stesso tempo, il Sindaco e l’Amministrazione hanno il sacrosanto dovere di applicare gli strumenti legislativi esistenti e quindi di dare vita alla costituzione della commissione prevista dall’art. 79 e alla conseguente sottoposizione della richiesta del Comitato.
Il Comitato e i sottoscrittori, i settantotto, vogliono essere tolleranti, ma fessi no, e perciò continuano la loro azione in sede amministrativa.