VERBI SWAHILI: KUSHTUKA preso di soprassalto
Padre Oliviero Ferro
“nani ananiita? Kitu gani?(chi mi chiama? Cosa c’è?)”. nilishtuka mbio (mi sveglio di soprassalto). Era mamma Katè, la nostra tuttofare che bussava alla porta della mia stanza. Mi alzo in freta e chieso di nuovo “Kitu gani? (cosa c’è?)”. mi risponde che mamma Masoka e mamma Maria insieme al mzongozi Pangu (responsabili dei Giovani della Luce –Vijana wa mwanga) mi volevano parlare. Esco in fretta e vado all’ufficio dei giovani. Li faccio entrare. E dopo il consueto Jambo e habari gani (salve e che nbotizie hanno). Cominciano a spiegarmi che bisogna preparare l’incontro di tutti i responsabili giovani delle diakonie (foranie) di Baraka, sul lago Tanganika. Insomma 11×2 (un ragazzo e una ragazza). Dobbiamo preparare il programma, chi darà loro da mangiare, dove alloggiarli,ecc. Le due mamme si preoccuperanno dell’alloggio e del cibo. Invece col mwongozi Pangu vediamo come si può preparare la lettera di invito (incui si chiederà la situazione dei giovani nella loro diakonia (problemi, difficoltà e quello che stanno facendo). Cominciamo a stendere il programma, non solo la parte formativa, ma anche quella ricreativa e anche le attività. Poi chiedo al segretario Sila di scrivere a macchina il tutto e lo incideremo nello stencil per passarlo al ciclostile. Tutto è pronto. Cerchiamo di vedere chi potrà portare le varie lettere. Naturalmente ci voleva oltre un mese, sia per preparare l’accoglienza, sia per fare arrivare le lettere e anche l’arrivo degli invitati. Non bisogna avere troppa fretta (siamo negli anni ’80!). finalmente arriva il grande giorno. I giovani della parrocchia accolgono simpatia e gioia gli amici che vengono da lontano. Danno loro da mangiare e da bere. Poi li accompagnano al posto loro preparato. Finalmente ci si trova insieme. Si canta, si scambiano le notizie. Poi cominciano le attività e gli incontri, condotti dai vari responsabili. Io seguo il tutto, pronto a intervenire in caso di necessità. Sono stati tre giorni molto belli. Siamo stai bene insieme, ci siamo incoraggiati e come Vijana wa mwanga vogliamo portare la luce, l’entusiasmo nei nostri villaggi. Non sarà facile, ma dato che “komona clair” (ora vediamo chiaramente). Qualcosa si muoverà. Almeno lo speriamo. E questo è andato avanti per diversi anni. Poi la guerra li ha dispersi. Molti sono finiti nei campi rifugiati in Tanzania. Ma il seme gettato, prima o poi, porterà frutti. Quando? Mungu anajua (solo Dio lo sa).