Regali per le feste: il cappello
Giulio Caso
L’importanza del cappello sta nella sua funzione di ornamento più espressivo della personalità degli individui.
Ornamento del capo, inizialmente, solo per le donne.
Gli uomini lo usavano, invece, come simbolo del loro status. Perfino una corona, in fondo, è un cappello.
Come a dire: “Io ce l’ho di valore e tu no”.
Purtroppo, per molti dei re, il valore stava soltanto nel copricapo, non oltre.
Un buon cappello è quello che esalta la personalità.
Come a dire: “Attento sono una persona situata”. Come pure sono morbida o gentile. Questo per la parte estetica più rappresentativa.
Per l’inconscio ci vuole un’osservazione più attenta del tipo di copricapo scelto. E qui, per la parte femminile, mi fermo. Troppo complesso il caso. Quasi un off limits oltre cui, difficile inoltrarsi.
I cappelli maschili sono, invece, facilmente “sgamati”. A parte il valore e la qualità, si distinguono pochi tipi, fra cui: coppola anni trenta o siciliana, che fanno tanto fico.
Essi hanno fascino legato all’epoca e tradizione.
Il cappello con il “balconcino” tondo che si usa adesso è un poco massificante. Tende all’anonimato o, almeno, al non voler esternarsi, al non voler apparire. Una scelta tanto di riservatezza quanto di non voler restare al centro di eventuali attenzioni.
Infine c’è il cappello con la falda intorno che, consiglierei, specie, oltre una certa età, ma il consiglio è sussurrato, non esaltato. A volte, questi, migliora, di molto, l’aspetto. Anche questa decisione sta nel limbo delle proprie considerazioni. Preferire il cappello dopo gli anta.
La coppola siciliana, va portata con semplicità e col sorriso. Ultimamente intriga anche la coppola anni trenta.
Invece, basco, piripisso, copriorecchie, copricapo di lana ecc. , meglio lasciarli a chi vuole.
Vuolsi così colà dove si puote … .