VERBI SWAHILI: KUTAJIRI arricchirsi
Padre Oliviero Ferro
Questa volta eravamo in Camerun, nei dintorni di Bafoussam, la capitale della Regione dell’Ovest. Un mio confratello mi porta a conoscere uno dei più ricchi della zona. Abitava in una villa. Eravamo nel pomeriggio. Lui ci accoglie al cancello, fa entrare l’auto e ci accompagna alla porta. Viene sua moglie e ci fa entrare in casa. Lui, il ricco (mtajiri) si siede su una poltrona e subito arriva un suo servitore che gli toglie le scarpe e gli mette le ciabatte. Noi osserviamo, senza commentare. Sul soffitto lampadari a goccia di origine veneta, in mezzo agli stucchi, poltrone, tavoli. Insomma tutto quello che uno che produce soldi, può permettersi. La moglie ricorda i suoi viaggi in Italia (la pasta e altro). Poi ci si sposta per andare a mangiare qualcosa e si parla del più e del meno. Io continuo ad osservare e mi chiedo come mai anche qui in Africa ci sono pochi ricchi e molti poveri. La gente deve faticare per portare avanti la famiglia, mentre costoro (che hanno amicizie importanti) godono. Insomma le ingiustizie sembrano prendere il posto della giustizia. Noi missionari cerchiamo di fare la nostra parte per arrivare a un minimo per dare la possibilità a tutti di vivere, ma, purtroppo, non dipende solo da noi, ma anche da chi comanda nel mondo e forse anche da noi , qui in Europa, che non ci accorgiamo delle sofferenze di questi nostri fratelli lontani. A madre Teresa un giorno hanno chiesto cosa farebbe per cambiare il mondo, lei rispose “comincerei a cambiare io”.