VERBI SWAHILI: KUTEMBEA passeggiare
Padre Oliviero Ferro
“uende kutembea. Unaniuzi mno( vai a farti un giro. Mi stai importunando troppo). Dicevo al solito personaggio che ogni mattino veniva alla missione a chiedere soldi. Non faceva niente tutto il giorno. E lui insisteva “padiri, ndjala, fais le geste qui sauve (padre, fame. Fa’ il gesto che mi salva). Tradotto: dammi qualcosa. Lo avevo fatto diverse volte. Ora la pazienza era finita. Gli dico che se vuole qualcosa, deve lavorare. Vado a prendere il “coupecoupe” (un coltellaccio lungo) e gli dico di tagliare l’erba sulla strada che porta al piccolo porto, da dove partivamo per il viaggio con il battellino lungo la penisola dell’Ubwari (nella missione di Baraka). Mi guarda e mi dice: “Sina nguvu (non ho forza)”. Non era vero. Voleva avere tutto, senza faticare. Mi hanno detto che lo stavano per cacciare via di casa. Io faccio il duro e dico “prima lavori e poi mangi”. E così, a malincuore, si mette al lavoro, ma con calma, molta calma. Io me ne vado a fare altre cose. Ritorno dopo un’ora e vedo che non si è sforzato troppo. Gli dico di darsi da fare, altrimenti niente. E così passano le ore. A mezzogiorno gli porto un panino e un po’ di acqua. Vedo che ha cominciato a lavorare un po’ più in fretta, ma dato che verso le 18, verrà buio, gli dico di darsi da fare, e che deve finire il lavoro prima del tramonto del sole. Come sarà andato? ritorno verso le 18 e vedo che ha quasi finito. Gli do qualcosa, ma domani deve ritornare per finire il lavoro, perché fra qualche giorno dobbiamo partire per il viaggio e la strada deve essere pulita.