Anno virtuoso contro il male, libro di don Marcello Stanzione  

Anno virtuoso contro il male, libro di don Marcello Stanzione  

Elia Lucchini

Don Marcello Stanzione, parroco di Santa Maria la Nova a Campagna in provincia e diocesi di Salerno, ed il padre camilliano e medico Pietro Magliozzi sono gli autori del testo: “Un anno virtuoso. 365 giorni per una vita felice” Dio ha creato il mondo liberamente, e gli ha donato di poter rispondere con libertà al suo stesso amore. Il rischio di ogni libertà è però quello di scartare la via diritta che conduce a Dio, per entrare in sentieri apparentemente appetibili, ma molto spesso illusori. Ce lo ricorda anche la Scrittura: “C’è una via che pare diritta a qualcuno, ma sbocca in sentieri di morte” (Proverbi 16,25). I vizi corrispondono a questa deviazione dell’uomo, quando non segue la via ordinata verso il Bene. Quando vi è un’abituale inclinazione verso il Male, una ripetizione perenne del medesimo peccato, allora si parla di vizio. Come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, “i vizi possono essere catalogati in parallelo alle virtù alle quali si oppongono, oppure essere collegati ai peccati capitali che l’esperienza cristiana ha distinto, seguendo san Giovanni Cassiano e san Gregorio Magno. Sono chiamati capitali perché generano altri peccati, altri vizi. Sono la superbia, l’avarizia, l’invidia, l’ira, la lussuria, la golosità, la pigrizia o accidia” (n. 1866). Contro i peccati capitali e per ottenere una vita virtuosa, i santi della fede cristiana lungo i secoli hanno sempre avuto come modello e invocato la Santa Trinità, la Madonna, gli Angeli e i Santi canonizzati. Nella presentazione del testo “Un anno virtuoso” di don Marcello e padre Pietro, il provinciale dei camilliani padre Antonio Marzano così scrive testualmente: “Possiamo rimanere sorpresi o sorridere un po’ dalla proposta che viene suggerita da questo strumento che invita a vivere una virtù per ogni giorno dell’anno. Già la parola virtù probabilmente risulta un po’ strana, può suonare fuori moda, dal tono moralistico, rimanda ad una serie di doveri. Può meravigliare il numero: abbiamo imparato che le virtù sono 4 cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza) e 3 teologali (fede, carità e speranza). Possiamo essere intimoriti: un impegno così duraturo che copre l’arco di un anno potrebbe scoraggiare ad intraprendere un cammino così lungo oppure a proseguirlo. Possiamo avere altre reazioni che, in fin dei conti, non ci aiutano a proseguire sulla via del bene per una vita piena e felice.

Provando a superare le prime impressioni e lasciandoci provocare dalla parola virtù, comprendiamo che con questa parola, nell’accezione comune, intendiamo quella disposizione abituale a fare il bene, a tendere verso il bene, a scegliere e praticare il bene nella concretezza della vita. Tutti apprezziamo l’onestà, la sincerità, la fedeltà, ecc. e cerchiamo di essere o desideriamo che gli altri siano onesti, sinceri, fedeli, vale a dire che vivano, nelle varie situazioni della vita, quei valori, quei beni. Da queste prime considerazioni emerge un dato abbastanza chiaro: la virtù è legata al bene. L’uomo tende verso il bene, e questo bene può essere realizzato nella vita. La realizzazione del bene conduce l’uomo alla sua vera umanità attraverso la via della virtù, che significa vita piena, libertà, bellezza. Essere virtuosi non significa essere migliori, né essere perfetti, ma semplicemente, e squisitamente, più umani. E cosa desideriamo per noi stessi e per gli altri se non essere “umani”? possiamo così accogliere quella che viene considerata la regola d’ora: “tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Mt 7,12).

Lasciandosi orientare dalle virtù, viverle nel nostro quotidiano, siamo posti anche davanti ai nostri limiti, le nostre fragilità, a quelle note stonate che provengono dal nostro carattere, dall’educazione ricevuta, dall’ambiente in cui siamo cresciuti e viviamo, ecc. Prendiamo consapevolezza di quegli aspetti che bloccano la vita, ma anche di quelli che la rendono possibile. Uno sguardo sincero, sereno, capace di accogliere così come siamo ci permette di progredire nella via del bene nella concretezza della nostra esistenza. È un prendersi sul serio e accettare la vita come dono e come compito”.

Questo utile libro di don Stanzione e padre Magliozzi presenta 365 esortazioni alla virtù per un intero anno da meditare quotidianamente per almeno un quarto d’ora, dopo la breve riflessione sarebbe opportuno scegliere di recitare qualcuna delle numerose preghiere cristiane riportate in appendice per chiedere al Signore, alla Vergine, agli Angeli e ai Santi di aiutarci in questo cammino virtuoso.