Mai più guerre dei mondi, mai più guerre
Giulio Caso
Nel 1987, Joseph Weizenbaum, dimostrò come due fazioni opposte s’imballano, in una stasi, seguendo sempre le proprie inclinazioni avverse.
Volete voi che qualcuno non l’abbia detta questa cosa al presidente nuovo (si fa per dire).
Ricordiamo un racconto di fs in cui le battaglie spaziali, fra la Terra e alieni, venivano gestite da super i. a.
Poichè queste, tecnologicamente, si uguagliavano, erano tutto, mosse e contromosse, in stallo.
Risolse la situazione, per la Terra, un giovane appassionato di videogiochi.
Quindi non si ottiene niente restando avversi su tutto (vallo a spiegà alle opposizioni politiche).
Esistono altri sistemi per sbloccare la situazione, oltre che affidarla ad un giovane geniale, come nel racconto,
si può cedere un poco per far cedere di più.
Pensate al tressette.
Si può giocare a vincere o a perdere, cioè a chi fa meno punti. Per questi due casi si applicano strategie opposte.
Allo stesso modo nei rapporti internazionali attuali, ove gli “stalli”, lungi dall’essere cose statiche, sono rappresentati da sistematiche azioni contro l’umanità stessa, chiunque siano i nostri fratelli che soffrono, tenendo conto delle strategie alternative che possono smuovere le micidiali paludi guerrafondaie, bisogna che almeno uno, uno solo, tenda la mano.
Un inizio di rottura con l’odio, un riconoscimento, si spera, reciproco di appartenenza ad una sola umanità.