Atrani: Azienda Consortile, futuro su Trasparenza, Buonsenso, Condivisione
Non ha dato gli esiti sperati dal Comune di Atrani la riunione dello scorso 20 gennaio circa le richieste di approfondimento sulle modifiche statutarie proposte. Nonostante le criticità rilevate sia dal Comune di Atrani che dal Presidente del CdA, la maggioranza dei sindaci ha deciso sia di non accogliere la proposta di rinvio del punto all’ordine del giorno sia di non istituire, in una successiva riunione, due gruppi di lavoro, così come proposto da Atrani e mutuato dalla nota del presidente del CdA: uno, affiancato da esperti in materia amministrativa, per garantire una revisione ponderata e condivisa dello statuto e per chiarire se l’Azienda Consortile debba adottare una contabilità pubblica o privatistica; l’altro con l’obiettivo di agevolare fin da subito la fase di transizione, attraverso la conoscenza della gestione dei servizi, delle procedure in atto e, soprattutto, dei residui finanziari, ovvero delle somme che dovrebbero essere allocate nel bilancio del Comune di Cava e che devono transitare nella nuova Azienda. Tale richiesta di rinvio è stata bocciata dal Presidente dell’Assemblea e Sindaco di Ravello, dott. Paolo Vuilleumier, dall’urgenza di portare le modifiche statutarie all’approvazione dell’Assemblea e, successivamente, nei consigli comunali.
Atrani aveva evidenziato, contestualmente, la necessità di maggiore riflessione sulle modifiche statutarie e sull’atto costitutivo, sottolineando che quest’ultimo presentava criticità significative e differiva da quanto deliberato nei consigli comunali. Faceva notare, inoltre, come il mancato accoglimento da parte dell’Assemblea delle proposte contenute nella nota del Presidente del CdA, dott. Napoleone Cioffi, oggetto dell’ordine del giorno, avesse determinato una sfiducia indiretta nei confronti del Presidente del CdA stesso. Una situazione sempre più anomala e poco trasparente, se si considerano anche altre anomalie, come il fatto che il Presidente dell’Assemblea in riunione detenga ben sei deleghe di comuni partecipanti, concentrando un numero considerevole di voti in una sola persona. Questa situazione, pur formalmente legittima, pone interrogativi sulla reale rappresentatività e sulla trasparenza del processo decisionale. Inoltre, il Presidente dell’Assemblea non ha ancora rilasciato copia dei verbali delle riunioni finora effettuate, né della documentazione relativa all’Azienda Consortile, inclusa una nota del revisore dei conti citata nella relazione del Presidente del CdA.
“Non è accettabile che decisioni di tale importanza siano prese senza garantire a tutti i comuni partecipanti un quadro chiaro e trasparente della situazione“, ha dichiarato il Sindaco Siravo, che ribadisce la necessità di un approccio ponderato su due binari paralleli: la modifica dello statuto e la preparazione delle attività necessarie per la transizione.
“Se qualche consiglio comunale legittimamente non dovesse approvare il nuovo statuto (nuovo perché uno statuto già è stato approvato e firmato davanti al notaio lo scorso anno), secondo alcuni l’Azienda potrebbe non partire, e questo consentirebbe di far ricadere la responsabilità politica su quei comuni“, ha spiegato il Sindaco. “Inoltre, sembra che l’interesse principale per alcuni sia di chiara matrice politica, ovvero la nomina del direttore generale, mentre aspetti cruciali per un avvio efficace dell’azienda vengono trascurati. Temiamo che ciò possa portare a una situazione di stallo simile a quella vissuta negli anni passati con il piano di zona, con un conseguente blocco dei servizi sociali. Il buon senso dovrebbe prevalere su logiche di fretta e pressione politica. Non possiamo permettere che decisioni così cruciali siano prese senza una base condivisa e trasparente. Chiediamo un cambio di approccio, a tutela non solo dei comuni più piccoli come Atrani, ma di tutte le comunità coinvolte. Il Comune di Atrani ribadisce la propria piena disponibilità alla collaborazione con tutti i comuni coinvolti, con l’obiettivo di garantire un’Azienda Consortile solida ed efficiente, capace di rispondere alle esigenze di tutte le comunità. Non si tratta di semplici polemiche, ma di tutelare il futuro dei servizi sociali per i nostri cittadini, attraverso un approccio trasparente, responsabile e realmente condiviso.”