Giulio Caso
Le principali ideologie del 900 ebbero inizio e sostegno dall’interpretazione  degli studi di Darwin sulle trasformazioni genetiche dei viventi. Interpretazioni, a volte, forzate, ciniche, non approfondimenti realmente legati all’umanità che ha in sè legati: scienza e sentimenti.
Darwin e con lui tutta la sua famiglia e parenti vari, istituirono varie scuole con grande successo. Prevalse, però, l’interpretazione del darwinismo che contrapponeva le, ritenute, “giuste” leggi di sopraffazioni naturali alle azioni di solidarietà umana.
Quindi anche alle considerazioni sulla necessità dell’amore.
In pratica, tutti i movimenti di predominio, spiace dirlo, di oriente e di occidente, utilizzarono queste scoperte e ricerche, alla base delle loro costruzioni più o meno dittatoriali, a loro giustificazione.
Nelle società umane, come nella natura, doveva vincere il più forte e ciò era anche giustificato, dall’astruso concetto di razza che derivava dalla cattiva interpretazione dei suddetti studi.
Fu questa mentalità inumana che portò come conseguenze a miserabili, atroci, massacri di deboli ed innocenti.
Gli uomini persero la saggezza, accettarono ingiustizie reali in nome di una, fantomatica, giustizia futura sorretta dall’ideologia.
Ora ideologia non è una cosa brutta, anzi deriva da uno studio critico/filosofico sullo sviluppo sociale dell’umanità. Fu la fusione fra le false interpretazioni che giustificavano la violenza dell’uomo sull’uomo e sul dominio del vincitore perchè, naturalmente, di discendenza genetica più forte.
S’ignorò la vera forza dell’umanità che sta nel pensiero, nelle idee, nelle libere idee.
Si contrapposero quelli che semplicemente e direttamente seguivano l’uomo forte del momento, e suoi accoliti, a quelli che lottavano per le masse, però tramite uomini emergenti che li guidavano nel cammino, comunque, del pensiero unificato.
Quindi si ripeteva in piccolo la stessa cosa su piani diversi:
1) Unità assoluta con pensiero acritico e giustificazione del dominio dell’uomo sull’uomo nel primo caso.
2) Verso l’unità del pensiero con emarginazione e ostracismo  del pensiero critico, nel secondo caso, con un poco d’ipocrita considerazione per le masse afflitte da lavori umili, dando loro la speranza di futuri riscatti dal lavoro. Bastava solo che stessero al loro posto in attesa e, soprattutto, rimanessero fiduciose negli uomini che si dedicavano a loro, incriticabili.
Praticamente si contrapponeva all’osannato unico superuomo, tanti altri emergenti, più piccoli, o una cosa del genere.
Questo nel passato, questo è, forse, oggi, qualcosa di superato.  Questo non è però giustificato dalla storia e dal cammino evolutivo dell’uomo verso il bene comune e verso la solidarietà.
Ecco, questo mancava nelle interpretazioni darwiniane sulla natura dei viventi: la solidarietà. Questa esiste anche nel regno animale e, come si sospettava, perfino nel regno vegetale e, chissà, è proprio alla base della natura stessa.