Napoli: Magistratura, De Magistris “Criminalità organizzata punta a istituzioni”
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“Purtroppo si crede ancora che la criminalità organizzata sia quella degli spari e degli attentati, che corrompe la politica per soldi. In realtà però il denaro pubblico non gli interessa molto, ora mira principalmente a entrare nelle stanze dei bottoni: vuole entrare nel cuore delle istituzioni. Per questo è determinante il ruolo della Pubblica Amministrazione, delle istituzioni e della politica. Oggi c’è un rapporto prevalente tra mafia e istituzioni: e bisogna capire che le istituzioni sono Pubblica Amministrazione”. Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano l’ex magistrato Luigi De Magistris, intervenuto nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’ in merito ai recenti scontri tra le istituzioni e il loro rapporto con la magistratura. E ha proseguito “lo stesso purtroppo accadeva con Falcone e Borsellino, i primi nemici furono i loro colleghi. I magistrati non li sopportavano per invidia: Falcone e Borsellino sono stati uccisi perché isolati dall’ordine giudiziario”. De Magistris si sofferma poi sulla disillusione dei cittadini rispetto alle istituzioni affermando che “io sono l’esempio del fatto che non ci si deve arrendere ma bisogna combattere. Per quello che ho visto e passato sarei dovuto scappare e avere repulsione per le istituzioni, invece non mi sono fermato. C’è la possibilità di cambiare le cose ma bisogna uscire dall’indifferenza. Io fui trasferito quando ero PM perché indagavo sul Presidente del Consiglio Prodi-continua- e il ministro Mastella disse che ero socialmente pericoloso; una cosa mai accaduta prima nella storia della Repubblica. Bisogna lottare perché questo non accada più, facendo in modo che i giovani entrino in politica e riprendendoci le istituzioni: se aspettiamo che il cambiamento venga dall’alto non cambierà mai nulla”. De Magistris termina l’intervento con una riflessione “sono molto preoccupato dalla crisi degli apparati istituzionali. Quello che sta accadendo in questi giorni, questi continui conflitti tra apparati dello Stato, non è accettabile. Gli scontri tra politica e magistratura, tra magistratura e istituzioni, lo spionaggio ai giornalisti sono tutti sintomi di pericolo. Noi siamo di fatto una democrazia mai realizzata, la nostra Costituzione in larga parte non è applicata: bisogna cambiare tutto questo” ha concluso De Magistris.