Roccadaspide: Amministrazione comunale “Opere fantomatiche di FdI e personaggetti in cerca d’autore”

Roccadaspide: Amministrazione comunale “Opere fantomatiche di FdI e personaggetti in cerca d’autore”

In queste settimane alcuni novelli “esponenti” locali di Fratelli d’Italia, per la verità fino a ieri accaniti e convinti militanti, orgogliosamente, dei giovani democratici del PD, hanno diffuso e pubblicato su tutto il “globo terracqueo” plurimi comunicati stampa, manifesti, dichiarazioni, interviste a giornali e televisioni, con cui hanno dichiarato, impettiti, di aver realizzato grandi progetti e importanti opere nel nostro comune, precisamente di aver determinato la ristrutturazione dell’ex convento di Santa Maria delle Grazie con l’annessa chiesa di Sant’Antonio e dell’ex convento di Santa Maria dell’Arco (Sic!).

Una campagna pubblicitaria penosa e surreale, strumentalmente distorta e gravemente menzognera, svolta senza ritegno alcuno. In una parola: vergognosa.

Le opere di cui questi personaggetti impropriamente parlano sono in realtà a loro completamente estranee ed ignote, come tutto il resto che li circonda.

Si tratta, invero, di opere in corso di finanziamento e che sono il frutto di una azione concreta di interesse e di progettazione, diretta e indiretta, che l’Amministrazione comunale ha realizzato e portato a finanziamento con un lavoro quotidiano, fatto di studio, di ricerca, di progettazione e di attività amministrativa finalizzata a canalizzare tali opere nelle misure di finanziamento nazionali, che è passato attraverso una attività di interlocuzione diretta e costante con i responsabili degli Uffici competenti di via della Mercede di Roma, che hanno istruito i due progetti.

In particolar modo, grazie all’impegno e alla professionalità tecnica e amministrativa del Presidente del Consiglio comunale, l’Ing. Vito Brenca, si è dapprima attenzionata la condizione dell’ex convento di Santa Maria delle Grazie insieme al nostro parroco Don Cosimo Cerullo, eseguendo un sopralluogo tecnico nell’anno 2022, con la presenza anche del Sindaco, dopo di che si è proceduto all’acquisizione delle planimetrie dell’ex convento, gentilmente fornite dall’Ing. Renato Carrozza, che diligentemente le conservava e che le ha prontamente messe a disposizione, e quindi, nel mese di settembre del 2023, quando il bando di finanziamento era prossimo a scadenza, si è convenuto con il parroco Don Cosimo Cerullo di procedere alla trasmissione e alla presentazione delle schede progettuali, investendo appunto gli Uffici tecnici della Curia Vescovile, nella persona dell’Arch. Raffaele Rammauro, che sebbene inizialmente scettico si è poi convinto, anche grazie alla perseveranza ed insistenza di Don Cosimo, a presentare le schede di progettazione, considerato che il canale di finanziamento individuato (8 x 1000) sulla quale misura si andava a candidare il progetto garantiva una concreta e fattiva possibilità di finanziamento. E così è stato!

Stesso discorso per quanto riguarda il restauro dell’ex Convento di Santa Maria dell’Arco, per il quale l’Amministrazione comunale ha predisposto e approvato il progetto grazie al lavoro sempre attento e puntuale del responsabile dell’UTC, Ing. Tommaso Giuliani, che ha predisposto e sviluppato le schede progettuali e tutti gli adempimenti tecnici e amministrativi necessari, candidando il progetto sulla stessa misura di finanziamento dell’otto per mille. Successivamente, ancora una volta, grazie al costante impegno e alla interlocuzione diretta e serrata che gli Uffici comunali, il Presidente Brenca e tutti gli altri amministratori comunali, hanno tenuto con gli Uffici di Via della Mercede di Roma, anche nella cura della predisposizione e trasmissione dei documenti integrativi richiesti, si è ottenuto il finanziamento di questa importantissima opera, strategica e centrale nell’azione complessiva di riqualificazione del nostro amato Paese.

Quindi, i topolini che si rotolano nella farina e dichiarano pubblicamente di essere mugnai, o per meglio dire mulinari, non c’entrano proprio nulla.

Ma evidentemente, infettati dalla imbarazzante megalomania che li anima e li stordisce, impedendogli di comprendere la dimensione del reale e del circostante, arrivano anche ad elaborare queste assurde forme di falsificazione della verità.

E però, la verità resta verità; la superbia, la tracotanza e la vanagloria una malattia, molto difficile da curare, e che porta con sé il dramma di rendere il malato quasi sempre grottesco e comico agli occhi della gente, tranne che a sé stesso s’intende.

L’Amministrazione Comunale