Giuseppe Zingarelli 
Nel corso della sua carriera molte sono state le reti realizzate da Cosimo Vittorio Nocera con la maglia del Foggia. Due storici successi ottenuti dai “rossoneri” portano la sua firma. In entrambe le gare l’ex centravanti campano, nato a Secondigliano (Napoli) il 16 agosto 1938 e scomparso nel capoluogo dauno il 28 novembre 2012, balzò prepotentemente agli onori delle cronache nazionali. Era il 28 ottobre 1962. Allo stadio di Udine, il “Polisportivo Moretti”, la squadra del Presidente bianconero, Dino Bruseschi, allenata all’epoca da Armando Sagato, incontrava il Foggia di Oronzo Pugliese. Alla 7ma giornata del girone di andata del Campionato di Serie B 1962-63, era in calendario la partita Udinese – Foggia. Il match tra friulani e pugliesi terminò con un risultato roboante, tanto da essere riportato sulle pagine dei quotidiani sportivi di quel periodo a caratteri cubitali: “I Magnifici sette del Foggia a Udine”. Fu un risultato che impressionò molto tecnici, cronisti e giornalisti. Un risultato che, come si dice in gergo sportivo, fece molto “rumore”.  Udinese-Foggia 2 a 7. Tre delle sette reti realizzate dal Foggia, di cui una messa a segno su calcio di rigore decretato in favore dei pugliesi dall’arbitro Priamo Varazzani di Parma, furono siglate da Nocera. I pali della porta friulana erano difesi da Dino Zoff. Il 31 gennaio 1965 si giocò allo stadio “Pino Zaccheria” di Foggia un’altra indimenticabile  partita. Una gara che è entrata ormai nella memoria storica della città dauna. Il Foggia quella domenica aveva di fronte la squadra più forte del mondo. Era l’Inter Euromondiale allenata dal celeberrimo “Mago” argentino, Helenio Herrera. Il giorno che precedette il match l’intera “delegazione” nerazzurra, partita in treno da Milano la sera del 29 gennaio, si recò a San Giovanni Rotondo per far visita a Padre Pio da Pietrelcina nel convento di ‘Santa Maria delle Grazie’. Il pomeriggio del 30 gennaio 1965 l’Inter, verso le 16.30, incontrò lo “Stigmatizzato” del Gargano. Padre Pio benedisse tutta la delegazione meneghina.  L’ allenatore Herrera e il “capitano” Armando Picchi consegnarono al frate di Pietrelcina una busta contenente un’offerta in denaro per sostenere l’ospedale da lui fortemente voluto, “Casa Sollievo della Sofferenza”. In quel momento accanto a Padre Pio vi era un suo confratello. Bisbigliandogli in un orecchio il “cappuccino” sannita gli disse: “Questi che cosa credono? Perchè fanno l’elemosina li facciamo vincere?”. Poi, rivolgendosi ad Herrera, gli pose una domanda, in un misto di italiano e dialetto beneventano: “Beh, che intenzioni avete per domani a Foggia?”. Herrera gli rispose: “Padre, noi a Foggia siamo venuti per vincere la partita!”. Padre Pio, sorridendo ironicamente, replicò: “Sicchè volete vincere in casa nostra? Eh, sto fatto non sta bene. Domani a Foggia perderete ma vincerete il campionato!”. La duplice profezia di Padre Pio si avverò puntualmente. Il giorno seguente il Foggia sconfisse incredibilmente e clamorosamente l’Inter “Campione d’Europa” e “Campione del Mondo”  in carica. Foggia-Inter 3 a 2. Contro i nerazzurri Nocera realizzò due delle tre reti che stesero i lombardi. La terza marcatura, quella della vittoria, fu spettacolare. Con le spalle rivolte alla porta, il centravanti del Foggia si girò e dal limite dell’area di rigore lasciò partire un tiro ‘perfetto’. Il pallone si infilò di precisione all’incrocio dei pali, terminando la sua traiettoria alla destra della porta difesa dal portiere dell’inter, Rosario Di Vincenzo. La sconfitta subìta dai nerazzurri in terra dauna allontanò ulteriormente dal vertice della classifica la compagine allenata da Herrera. Il suo distacco dalla capolista, il Milan, salì a 7 punti. Da quel 31 gennaio la squadra di Herrera, incredibilmente, iniziò pian piano a risalire la china, fino a raggiungere e poi superare in classifica i ‘cugini’ rossoneri. Il 6 giugno 1965 l’Inter vinse il nono scudetto della sua storia. Proprio come aveva predetto Padre Pio ad Herrera: “A Foggia perderete ma vincerete il campionato”. Cosimo Vittorio Nocera,  indossò la maglia del Foggia per 10 stagioni consecutive, totalizzando 257 presenze e realizzando 101 reti. Precisamente 60 presenze e 30 reti in Serie C, 118 presenze e 53 reti in Serie B, 79 presenze e 18 reti in Serie A. Il “bomber” di Secondigliano vinse anche il titolo di capocannoniere nel campionato di Serie B 62-63, siglando 24 reti. A Nocera è stata intitolata anche la ‘Tribuna Est’ dello stadio “Zaccheria” di Foggia. L’attaccante “rossonero” è stato il centravanti più prolifico della storia della squadra dauna, ed al contempo fu uno degli attaccanti di maggior talento della sua epoca. Esordì nel massimo campionato di calcio nazionale allo stadio comunale di Firenze, in Fiorentina-Foggia. Era il 13 settembre 1964. La gara fu vinta dalla squadra “gigliata” con il risultato di 3a1. Firenze fu anche la città che vide Nocera indossare la maglia della Nazionale azzurra. Pochi mesi dopo la vittoria del Foggia contro l’Inter “Campione del Mondo”, l’allora Commissario Tecnico dell’Italia, Edmondo Fabbri, convocò Il “bomber” di Secondigliano per  l’amichevole contro il Galles. Il match si giocò a Firenze il 1° maggio 1965 e fu vinto dagli “azzurri” con un risultato perentorio: Italia-Galles 4 a 1. Nocera realizzò la quarta rete al 90esimo minuto. Due furono i calciatori “foggiani” impegnati in quella partita. Nocera e il friulano Romano Micelli. La proposta di intitolare una via della città partenopea all’attaccante del Foggia è stata presentata qualche tempo fa dalla Vice-Sindaca di Napoli, la professoressa Laura Lieto, docente di Urbanistica presso il Dipartimento della Facoltà di Architettura – Università “Federico II” di Napoli. La professoressa Lieto ha ricordato la figura del prestigioso attaccante napoletano.