Roma: Giubileo Diaconi, oltre 2000 da tutto il mondo, anche Mons. Bellandi con diaconi salernitani

Roma: Giubileo Diaconi, oltre 2000 da tutto il mondo, anche Mons. Bellandi con diaconi salernitani

Maria Pia Vicinanza

Oggi Giubileo dei Diaconi, nella Basilica di San Pietro, con la celebrazione eucaristica che il Papa, a motivo delle sue condizioni di salute, ha delegato a presiedere a monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Durante la Messa in ventitré (due dal Brasile, sei dalla Colombia, uno dalla Francia, tre dall’Italia, tre dal Messico, due dalla Polonia, tre dalla Spagna, tre dagli Stati Uniti) hanno ricevuto l’Ordine sacro del diaconato. Oltre seimila i pellegrini, provenienti da circa cento Paesi del mondo, in questi giorni a Roma ed oggi oltre 2000 diaconi, tra i quali un pool di diaconi salernitani con l’Arcivescovo metropolita Mons. Andrea Bellandi: Pierpaolo Morello, Orlando Loria, Alfonso Nitto, Carmine Martorelli, Vincenzo Salsano, Salvatore Perisano, Giuseppe Criscuolo, Pio Occidente Lupo, Maurizio Scorza, Giovanni Bosco.

“Momento emozionante, intenso- riferisce il diacono permanente Pio Occidente Lupo– anche perchè un nostro amico, Mario Sorgente di Battipaglia, ordinato stamane in S. Pietro. Ci siamo sentiti indegni di ricevere il privilegio d’essere nel   cuore della fede per antonomasia e di poter partecipare ad un evento di grazia speciale. Io sono stato anche scelto a distribuire l’Eucarestia ai tanti fedeli, insieme all’altro diacono Giuseppe Criscuolo, per cui eravamo con altri due nostri confratelli diaconi proprio ai piedi dell’altare. Non posso esprimere appieno l’emozione e la gioia nel sentirmi, da consacrato, un umile servitore nella Chiesa, insieme agli altri diaconi del mondo. Davvero l’Ordine sacro ricevuto, un Sacramento che giorno dopo giorno ci chiama ad una costante verifica del nostro cammino cristiano, per essere autorevoli testimoni della Parola, con la vita e con le opere. Naturalmente il nostro comune pensiero, per il Santo Padre, al quale va il nostro profondo affetto, commisto ad insistenti preghiere affinchè possa rimettersi in salute al più presto, per continuare a guidare la Chiesa millenaria che gli è stata affidata”.