Nocera Superiore: IC “Fresa Pascoli”, chiarimento su articolo “Oltre le differenze di genere per nuovo Umanesimo”

Nocera Superiore: IC “Fresa Pascoli”, chiarimento su articolo “Oltre le differenze di genere per nuovo Umanesimo”
Dirigente Scolastico Michele Cirino
In ordine alle mie riflessioni nell’articolo in oggetto si chiarisce e si puntualizza in modo più esaustivo quello che era l’orizzonte di senso della comunicazione. 
Non certo una considerazione ghettizzante delle differenze ma una rivalutazione delle stesse specie nell ‘opportunità della crescita civile e democratica della persona con al centro l’amore che ognuno porta con sé e per gli altri.
Quando si affermano i caratteri sociologici dei tempi di oggi questo non va a ledere le differenze ma viceversa le eleva ad opportunità e ad una ricchezza per una crescita per un nuovo umanesimo.
 Per quanto riguarda l’interpretazione dell’articolo da parte dell’arcigay mi sento di condividere quello che trapela dalla lettera del presidente provinciale territoriale: Confidiamo che il mondo della scuola e la sua classe dirigente, di cui molta parte appare competente e sensibile alle questioni dell’inclusione e delle uguaglianze come dei diritti sociali e civili, sia sempre più consapevole e aperta al confronto per agevolare iniziative, programmi e progettualità, orientate alla costruzione di sane relazioni ed alla diffusione di competenze emotive per il benessere delle nuove generazioni. Altrettanto confidiamo che gli organi di informazioni siano sempre più consapevoli del loro ruolo fondamentale nella diffusione di linguaggi sani, di informazioni corrette e di quanto questo sia un contributo sostanziale alla diffusione di saperi diffusi orientati alla non violenza, al rispetto delle altre persone, alla costruzione di una società sempre più inclusiva.
 Noi Condividiamo e lavoriamo per questo ogni giorno con sacrificio, convinzione oltre gli ostacoli che proprio l’articolo in questione voleva smontare e dialccultare.
Tornando  al senso della riflessione forse l’unica soluzione alla deriva dell’occidente e alla crisi dei nostri tempi: il ritorno alla contaminazione con le differenze per un mondo un po’ più vero e autentico Dopo aver visto attraversare negli anni 80 e successivi le strade del decadimento e della deriva consumistica. Dopo aver visto quotidianamente i danni causati dalla società postindustriale, dalle derive ed eccessi consumistici. L’auspicio è che All’apparire, alla mercificazione, al finto benessere, all’ambiguità comunicativa, ai falsi moralismi, al male affermiamo tutti un ritorno alle origini in un contesto e in un mondo rispettoso delle differenze nella piena contaminazione con l’amore per e della resina connotato da tanta umiltà e semplicita’ attributi degli uomini forti Anche per superare il baratro ed il buio non auspicabile per le nuove generazioni e che una grande intellettuale del 900 denunciò. Oggi viviamo inconsapevolmente un tramonto d’epoca e di una crisi valoriale irreversibile che ci ha fatto indietreggiare nel tempo nel buio più intenso in un medioevo che ritorna in una società che disdegna il vivere comunitario, la democrazia e i veri valori. In questo l’ultimo baluardo di salvezza e di resurrezione è l’educazione con la scuola e la famiglia in prima fila per superare ed oltrepassare le derive figlie delle nostre contraddizioni, malesseri e inquietudini. Con l’auspicio e l’augurio di non aver più paura del buio della notte ed anzi di vedere l’immensa luce nel buio della notte amplificata dal nostro animo pregno e foriero di valori culturali oltre i mali del nostro tempo.
Oltre il manifesto di denuncia ai mali prodotti dalla società postindustriale. Analisi e denuncia di ULRIKE MEINHOF datata anni ‘70 del secolo scorso e oggi purtroppo ancora di più attuale…, La denuncia come monito è premonizioni dei tempi di oggi non rispettosa delle differenze e non adeguata a proteggere le persone i quanti tali nella loro manifestazione dai loro bisogni d’amore. In qualsiasi forma di manifesti. Ulrike Meinhof. «Ma noi siamo così, questa è la nostra origine: prodotti dei processi di annientamento e di distruzione della società delle metropoli; della guerra di tutti contro tutti, della concorrenza di uno contro l’altro; qui domina la legge della paura, del rendimento, del carrierismo,delle lotte per il prestigio, della divisione del popolo in uomini e donne, in giovani e vecchi, in sani e malati, in tedeschi e stranieri. Da qui noi proveniamo: dall’isolamento delle case in serie, dai silos in cemento armato delle periferie, dalle carceri, dalle celle, dagli asili. E veniamo da lì: dal lavaggio del cervello dei mass-media, dal consumismo, dalle punizioni corporali, dall’ideologia della non violenza, dalla depressione, dalle malattie, dalla declassazione, dall’offesa e dall’umiliazione dell’uomo, di tutti gli uomini sfruttati nell’imperialismo.» Ulrike Meinhof – Rivoluzione e guerriglia metropolitana. Per uscire dal quadro delineato l’unica strada è un ritorno alla natura e convivere in modo sostenibile con essa. Il ds