Salerno: Cgil, nuova riforma su disabilità, domande in calo e tempi più lunghi per pazienti

La nuova riforma sulla disabilità sta avendo un impatto negativo sulla provincia di Salerno, un territorio che in passato, prima della sperimentazione messa in atto dal governo, si distingueva per l’efficienza nell’elaborazione delle domande di riconoscimento. I dati aggiornati evidenziano una drastica diminuzione delle richieste: nei primi due mesi del 2025 ne sono state presentate circa 1.900, un numero ben inferiore alla media mensile del 2024, che si attestava intorno alle 3.000.
Secondo Norberto Gagliardi, direttore dell’Inca CGIL di Salerno, la principale criticità deriva dall’aumento della complessità burocratica introdotta dalla riforma, che ha appesantito il carico di lavoro dei medici di base. “Ora il certificato medico vale come domanda, ma deve essere integrato con ulteriori dati, in particolare quelli socioeconomici, che in precedenza erano già inclusi automaticamente nel processo. Questo ha reso il percorso molto più macchinoso e ha scoraggiato molte persone dal presentare richiesta. A questo si aggiunge la mancanza di strumenti adeguati. L’Inps di Salerno, infatti, pur impegnandosi al massimo, non ha ancora software specifici per gestire la sperimentazione, con il risultato che i tempi di risposta si stanno allungando ben oltre le previsioni.”
In sostanza, dunque, le criticità sono molteplici e sostanziali: carenza di medici specialisti all’interno delle commissioni di valutazione; risorse economiche non adeguate; medici di base oberati di lavoro a causa della farraginosità dell’iter burocratico. Così, mentre secondo quanto previsto dalla sperimentazione, i tempi di risposta dovrebbero rientrare entro i 15 giorni per i malati oncologici e 30 giorni per gli altri richiedenti, queste tempistiche si dilatano a dismisura.
Le difficoltà pratiche vengono denunciate anche da Jamal Qaddorah, Coordinatore INCA Regionale: “La riforma, oltre a complicare il percorso di riconoscimento, grava pesantemente sui medici di base, che si trovano a gestire un carico burocratico eccessivo senza strumenti adeguati. Inoltre, la carenza di specialisti nelle commissioni di valutazione e il mancato potenziamento delle risorse rendono l’accesso ai diritti delle persone con disabilità ancora più difficoltoso.”
La riforma non è entrata in vigore, ma il Governo ha avviato una sperimentazione su nove province, tra cui Salerno, della durata di un anno. Tuttavia, per il tramite del decreto Milleproroghe, questa sperimentazione è stata estesa ad altre 11 province e prorogata di un ulteriore anno.
Tuttavia, il patronato Inca CGIL di Salerno sta effettuando il servizio di certificazione a prezzi calmierati cercando di gravare il meno possibile sulle tasche dei cittadini.
Antonio Apadula, segretario generale della CGIL Salerno, sottolinea la gravità della situazione: “I numeri parlano chiaro: la riduzione delle domande e i tempi di attesa sempre più lunghi stanno creando un imbuto amministrativo che penalizza le persone con disabilità. È inaccettabile che una riforma pensata per semplificare il sistema stia invece ostacolando l’accesso alle prestazioni. Chiediamo un intervento immediato da parte delle istituzioni per correggere queste distorsioni, garantendo più risorse, più personale e strumenti adeguati per gestire il nuovo iter.”