Ragazzi come pacchi postali

Giulio Caso
Alla fine delle lunghe ore scolastiche, e subito dopo il pranzo, inizia una vorticosa girandola cittadina: vengono portati i ragazzi alle varie attività pomeridiane, le più impensate, spesso solo per decisione familiare e non per scelta. Genitori che vogliono realizzarsi attraverso i figli li inviano o li portano, per lo più, a fare decine di cose stressanti perché fatte senza un reale interesse o predisposizione. Non le enumero perché neppure io le conosco tutte.
Comunque ragazzi e ragazze, che già sono impegnati con i compiti da svolgere, non riposano, non si rilassano, non hanno più momenti sociali fra coetanei che non siano quelli, spesso, competitivi presso i più vari centri.
E i saggi zii, nonni etc. storcono il capo a vederli accasciarsi e dormire negli intervalli, mentre i cari nipoti sono oggetto di spedizioni da un posto all’altro, senza soluzione di continuità, svogliati con apparente vivacità.