Valori e Ruralità

Valori e Ruralità

Dirigente Scolastico Michele Cirino
Negli ultimi anni si avvertono nel contesto sociale del nostro tempo mutamenti profondi: essi sono evidenti se si analizza l’evolversi delle attività economiche, della gestione politica, la mentalità e la cultura dominante; non ultimo le nascenti
hanno contribuito tre idee guida: 1) l’individualismo, inteso come unilaterale accentuazione degli interessi della singola
persona, 2) L’abbandono totale della cultura dell’appartenenza; vivere per il presente è l’ossessione dominante; Stiamo
perdendo rapidamente il senso della continuità storica, il senso di appartenenza ad una successione di generazioni. 3) La
totale marginalizzazione del mondo rurale.
In molte zone del meridione è ormai agli sgoccioli la cosiddetta società delle lucciole di pasoliniana memoria. Alle lucciole si sono sostituite le macchine e le innovazioni tecnologiche e tutto ciò che rappresenta un prodotto dei nostri giorni: così come sono morte le lucciole per i diserbanti dell’agricoltura industrializzata, così è finita la civiltà contadina.
Negli anni del primo e secondo dopoguerra la terra nel serinese è stata palestra di vita, fucina di valori e occasione di lavoro sudato e sofferto ma sempre onesto e edificante.
Oggi la campagna non rappresenta più un momento importante di aggregazione dei valori culturali, etnici e sociali dell’intera collettività. Non a caso alla fine del mondo rurale si è sovrapposto, affermandosi definitivamente, un modello di vita forse più dinamico e meno monotono di quello rurale ma certamente foriero di enormi contraddizioni sociali. La
parziale conferma di quanto esposto sta nel fatto che il diffondersi delle piaghe sociali ha raggiunto l’apice in questi ulti-
mi anni.