Primavera, la difficile promessa di rimettersi in forma

Giulio Caso
Tutta la nostra evoluzione è proseguita fra istinto e riflessione.
Ci sono situazioni in cui bisogna agire d’impulso e quale migliore impulso può esserci se non originato dall’affidamento all’istinto?
Sembra che, in qualche modo, l’organismo abbia potuto ricevere, già dalla nascita, capacità di reagire a situazioni ricorrenti nella vita.
Questo bagaglio si arricchirà e modificherà mediante l’esperienza.
All’esperienza segue, o dovrebbe seguire la riflessione e il ragionamento che possono far ideare comportamenti più adeguati alle situazioni che si evolvono.
Non tutti riescono a seguire ques’iter proteico/evolutivo. Ecco che si bloccano nella ripetitività degli errori, cioè della ripetitività di risposte ad azioni e situazioni modificate.
Nei Simpson è Omer ad agire, spesso così, facendo, ovviamenye, come si dice, “capa e muro”. Solo che a limite gli si sblocca il cervello e trova una soluzione.
Nella vita di ogni giorno, quasi tutti facciamo l’errore di agire d’impulso nel momento sbagliato. Abbanfonare la prudente riflessione ci costa molto in termini di serenità di vita. Non è possibile tornare indietro e ci rammarichiamo per gli errori fatti, o peggio, sconsolati, pensiamo di essere sfortunati, scalognati e sciocchezze dicendo.
In realtà sarebbe bastato, solamente, fare un piccolo sforzo di riflessione prima e agire per il meglio. Piccolo esempio: l’impulso alla golosità dopo pranzo. In attesa che il cervello “comunichi” la sazietà, cediamo all’impulso di mangiare calorie concentrate nei dolci.
Conclusione: “lacrime di coccodrillo” e promessa “di marinaio” di iniziare la dieta … il giorno dopo.
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