Salerno: Mons. Andrea Bellandi emette decreto per Associazione privata di fedeli “Opera del Gregge del Bambino Gesù”.

A seguito della revoca del Commissariamento dell’Associazione privata di fedeli “Opera del Gregge del Bambino Gesù” (cfr. Vol. XVII, Decr. 001 /2025), esaminata attentamente la relazione della terna commissariale, considerato che tutte le Associazioni di fedeli sono soggette alla vigllanza dell’autorità ecclesiastica competente, alla quale spetta aver cura che in esse sia conservata l’integrità della fede e dei costumi, vigilare che non si insinuino abusi nella disciplina ecclesiastica (cf. can. 305 § 1) e, segnatamente per le associazioni private, ordinare al bene comune l’esercizio del loro apostolato (Cfr. can. 323 § 2 C.J.C.); avendo a cuore esclusivamente il bene dei fedeli appartenenti all’Associazione “Opera del Gregge del Bambino Gesù”; a norma dei cann. 381 1; 384; 386 1-2; 391 1-2; 392 1-2; 838 4 c.J.c.•, con il presente Decreto
STABILISCO
quanto segue:
- — Gli Statuti dell’Associazione “Opera del Gregge del Bambino Gesù” vengano rielaborati ed allo Statuto si annetta un Regolamento, sì che si preveda:
- — la non rieleggibilità dei membri del Consiglio Direttivo dell’Associazione dopo due mandati consecutivi;
- l’affermazione chiara di non dipendere, nella conduzione e nella vita spirituale dell’Associazione e dei membri di essa, da “indicazioni”, “parole” o suggenmenti che possano minare il libero discernimento affidato alla libera responsabilità delle persone.
- — L’Oratorio dei Sacri Cuori di Gesù e Marra venga adeguato secondo le indicazioni dell’Ufficio liturgico diocesano (cfr. can. 1224 § 1 C.J.C.).
- — Nel predetto Oratorio vi Sla una sola celebrazione eucaristica nei giorni feriali, alla quale sia consentito partecipare anche ai fedeli non appartenenti all’Associazione.
- — Altre celebrazioni eucaristiche non sono consentite, se non dietro autorizzazione scritta dell’Ordinario del luogo (cfr. can. 1225 C.J.C.).
- — Sono vietate le celebrazioni liturgiche presso abitazioni private.
- — Non si adoperino le espressioni “zia Rina e don Peppino, pregate per noi” nei momenti di preghiera pubblici e non si espongano loro immagni ln prossimità di tabernacoli o altari, che possano indurre ad atteggnrnenti devozionali fuorvianti.
- Si provveda a richiedere l’imprimatur dell’Ufficio liturgico diocesano, accogliendone le indicazioni, per il libro di preghiere usato dai membri dell’Associazione.
- — Non si impartisca nell’Oratorio o ln luogo privato la formazione catechistica in preparazione ai sacramenti dell’iniziazione, che dovrà svolgersi di norma nelle Parrocchie di appartenenza.
- — Agli associati sia assicurata una solida formazione di natura teologica, ecclesiologica, liturgico-sacramentale e morale, fondata sui testi della Scrittura, sulla Tradizione e sul Magistero; detta formazione sarà coordinata dal Vicario episcopale per la pastorale, sentito il Consigliere spirituale dell’Assoc1azione. Quest’ultimo sia opportunamente e maggiormente coinvolto nelle scelte nguardanti la vita spirituale e pastorale dell’Associazione.
- — Si escludano atteggiamenti, nei confronti di coloro che per qualsivoglia ragione abbiano deciso di lasciare l’Assoc1azione, che possano dare adito ad interpretazioni in chiave discriminatona.
Tutto quanto disposto con il presente Decreto, andrà opportunamente fatto conoscere, insieme alla “Nota di accompagnamento” parte integrante del presente che qui si allega, a tutti membri dell’Associazione e andrà in vigore dalla data odierna. Esso sarà inoltre soggetto a verifica, riguardo la sua attuazione, da parte della “Commissione Arcivescovile per le nuove forme di aggregazione di vita apostolica, clericali e laicali”, ad un anno dalla sua entrata in vigore.
vol. XVIII, Decr. 009/2025
ANDREA BELLANDI
Arcivescovo Metropolita
- Francesco Sessa
Cancelliere Arcivescovile
NOTA Dl ACCOMPAGNAMENTO al Decreto vol. XVIII, Decr. 009/2025 del 26 marzo 2025
La Chiesa riconosce ai fedeli, in forza del battesimo, il diritto di associazione e tutela la libertà dei medesimi di fondarle e dirigerle. Fra le varie forme di attuazione di tale diritto, vi sono le associazioni di fedeli (cfr. cann. 215; 298-329 C.JC.).
Il governo nelle associazioni, riconosciuto e tutelato come sopra, deve tuttavia esercitarsi nei limiti stabiliti dalle norme generali della Chiesa, dalle norme statutarie proprie delle singole aggregazioni, nonché in conformità alle disposizioni dell’autorità ecclesiastica competente per il loro riconosclmento e per la vigilanza sulla loro vita e attività.
A seguito del periodo di Commissariamento, che ha evidenziato significativi aspetti positivi presenti all’interno della vita dell’Associazione “Opera del Gregge del Bambino Gesù”, ma al contempo non pochi elementi di criticità, avendo operato un approfondito discernimento con i miei più stretti collaboratori, ritengo opportuno aggiungere al Decreto — al fine di una sua Interpretazione più chiara — la seguente Nota di accompagnamento.
Ai punti:
1.1. — Ciascun membro eletto nel Consiglio Direttivo non potrà essere rieletto al termine di due mandati consecutivi. Potrà esserlo nuovamente dopo la vacanza di un mandato. Ciò potrà favorire l’allargamento a più membri della responsabilità di conduzione dell’Associazione, favorendo altresì la ricomposizione di una maggiore unità al proprio interno, che ad oggi soffre alcune criticità. Si invita, inoltre, al superamento di una conduzione dell’Associazione non di rado “verticistica” da parte del Direttivo, delle cui decisioni srano sempre messi a conoscenza tutti i SOCI.
1.2. — Risulta ancora assai incidente, all’interno della vita dell’Associazione, l’influsso di ‘parole” e/o “indicazioni” presentate come assolutamente autorevoli e provenienti direttamente o indirettamente da persone ritenute depositarie di doni spirituali speciali, che limitano fortemente il necessario e libero discernimento affidato ad ogni singolo membro e all’Associazione come tale.
- — L’attuale disposizione di immagini, statue e reliquiari oscura la dovuta centralità da riservarsi al tabernacolo per la custodia del SS.mo Sacramento e la corretta sistemazione liturgica dell’altare, centro di tutta la Liturgia eucaristica, nelle sue caratteristiche teologicamente essenziali: essere altare del sacrificio e mensa del Signore
- — E’ consentita una celebrazione eucaristica nei giorni feriali ln quanto, oltre ai membri dell’Assoc1azione, sia favorita la partecipazione anche dei fedeli residenti nel quartiere di Pagliarone, essendo piuttosto distanti sia la Parrocchia del territorio su cui insiste l’Oratorio, sia quelle confinanti. Per le celebrazioni festive, tuttavia, i membri dell’Associazione — come accade per le altre realtà ecclesiali — sono invitati a frequentare le rispettive Parrocchie. I punti 3.1 e 3.2 non necessitano di ulteriori chiarificazioni.
- — Il can. 1187 del C.J.C. così recita: “E’ lecito venerare con culto pubblico solo quei servi di Dio che, per l’autorità della Chiesa, sono riportati nel catalogo dei Santi o dei Beati”.
- — Si registra, come elemento di criticità presente nella spiritualità dell’Associazione, uno stile di preghiera fortemente devozionale, talora improntato alla ripetizione meccanica di dizionali — in cui l’uso dei Salmi è quasi totalmente assente — e con un eccessivo concetto di peccato e alla conseguente esigenza di espiazione e riparazione.
Manca quasi del tutto, nella preghiera, la dimensione della lode, del ringraziamento, dell’apertura alle necessità storiche della Chiesa e del mondo. Anche la preghiera silenziosa, che nella tradizione ha sempre avuto un valore importante, sembra essere decisamente sconsigliata. I tempi e i modi di attuazione, infine, della “catena di preghiera” a cui molti membri dell’Associazione partecipano e che è proposta tramite messaggi di WhatsApp, risultano essere assai discutibili, insistendo più sulla “quantità” che sulla “qualità” della preghiera suggerita.
Per quanto riguarda il “libretto di preghiere” utilizzato per l’adorazione, l’Ufficio liturgico diocesano ha fatto pervenire la seguente nota: “Premesso che non viene Indicata l’esistenza dell’imprimatur né vi sono indicazioni che spieghino come utilizzare il libretto, quest’ultimo si presenta come una raccolta di preghiere molto eterogenee senza la citazione delle fonti dalle quali sono attinte. Nel loro complesso, si tratta di testi non organizzati tematicamente, decisamente datati nel linguaggio e che corrispondono a una sensibilità devozionale-intimista con un forte e marcato rilievo dato al peccato e all’esigenza di espiazione. Nessuno dei testi riportati si sofferma sul contesto liturgico, sul legame necessario e consequenziale tra la celebrazione eucaristica e l’adorazione eucaristica. Non ci sono testi biblici — eccetto il Salmo 51 (50) — patristici, liturgici, del magistero e di accreditati autori spirituali sul tema dell’Eucaristia”.
— Si legge nel “Direttorio per la celebrazione dei Sacramenti” dell’Arcidiocesi: «I sacramenti non sono gesti privati, ma azioni ecclesiali: essi di regola vanno celebrati nella propria comunità di appartenenza territoriale o anche di effettiva frequenza, perché lì completamente si fa esperienza di chiesa e si cresce nella fede. (…) Resta inteso che la preparazione si effettuerà, di regola, dove i sacramenti saranno celebrati». I sacramenti dell’iniziazione cristiana non possono essere celebrati, di norma, al di fuori delle Parrocchie. Corrispondentemente la preparazione ad essi è da svolgersi nelle Parrocchie di appartenenza territoriale o di effettiva frequenza. Non fanno eccezione, quindi, le famiglie e i ragazzi che frequentano l’Oratorio dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.
- — Emerge la forte necessità di operare affinché ai membri dell’Associazione sia fornita una formazione dottrinale adeguata, atta a superare alcune gravi lacune o parzialità attualmente presenti. Alcuni esempi di ambiti in cui urge un cammino di maturazione:
una concezione della fede che sia fondata sull’intera Rivelazione e nutrita dalla Parola di Dio; altre “parole” non direttamente riconducibili ad essa non possono ritenersi al centro di una corretta spiritualità; una visione della Chiesa ln cui la relazione e l’obbedienza nei confronti dell’autorità istituzionale, in prlt-rus verso il Papa e il suo magistero, non sia appena formale, bensì centrale e costitutiva, così come sia ricercata e fattiva la partecipazione alla vita pastorale diocesana; sempre da un punto di vista ecclesiologico, la comprensibile stima e gratitudine per l’esperienza ecclesiale vissuta all’Interno dell’Associazione non si tramuti mai in scarsa considerazione verso le altre esperienze ecclesiali o, cosa ancor più grave, non provochi atteggiamenti di natura elitaria; un’educazione alla fede che non sia proposta come “cieca obbedienza”, ma abiliti ad approfondire le ragioni di essa, anche attraverso un fecondo dialogo con le istanze presenti nella cultura attuale; turazione nella comprensione e attuazione dell’esperienza liturgico-sacramentale, O sioni tendenzialmente devozionali e intimistiche, con una sottolineatura eccessiva e penitenziale-riparativa.
Si educhi, di conseguenza, ad una liturgia vissuta quale esperienza del Risorto, in un orizzonte di lode, di gratitudine e di gioia. L’importanza lodevole data all’adorazione eucanstica e all’eventuale ricezione quotidiana dell’eucaristia non metta in secondo piano la centralità e integralità della celebrazione eucaristica, quale Mensa della Parola e del Corpo del Signore; sia maggiormente sviluppata una concezione della vita cristiana alla luce della redenzione operata da Cristo e dei frutti realizzati dall’azione dello Spirito Santo nel cuore dei fedeli; la dimensione sacrificale sia quindi compresa e vissuta nell’orizzonte gioioso del mistero pasquale.
- Sia recuperata una visione positiva e serena della sessualità, anche alla luce dell’insegnamento morale degli ultimi Pontefici e della recente teologia;
- non manchi infine, da parte del Consigliere spirituale dell’Associazione, una continua vigilanza sul cammino spirituale e pastorale dell’Assoc1azione, affinché esso si realizzi sempre nella fedeltà ai principi di fondo richiamati dagli Statuti.
Il Decreto, insieme alla Nota di accompagnamento, trovano la loro motivazione di fondo nella volontà di aiutare i singoli membri e l’intera Associazione “Opera del Gregge del Bambino Gesù” a compiere un passo di maturità da un punto di vista ecclesiale e spirituale, auspicando che i rilievi presentati siano letti e accolti quali Indicazioni di un Pastore che ha a cuore l’intera comunità ecclesiale affidatagli e ha la responsabilità di esprimere la propria paternità anche attraverso la correzione e l’invito ad un’ulteriore crescita spirituale e pastorale: ciò per il bene di tutti i fedeli.