Battipaglia: Primavera contro immobile centro polivalente per anziani
Come Presidente dell’associazione, in rappresentanza di tutti gli iscritti, contro una determinazione che appare beffarda anche nei confronti di quei concittadini che, emigrati all’estero, donarono l’immobile alla comunità battipagliese, evitando qualunque strumentalizzazione politica, bensì forte della sensibilità personale dichiarata da esponenti di destra e di sinistra, rappresentanti della società civile e del volontariato, confidando nel sostegno dei parroci della parrocchia del quartiere (San Gregorio VII), e di chiunque intenda difendere il diritto degli anziani a mantenere la sede che avvertono come propria e insostituibile, rivolgo preghiera alle SS. LL. in indirizzo, di diffusione della iniziativa in parola. Al termine del corteo, che si prevede di sciogliere dinanzi al Palazzo di Città, i partecipanti poseranno accese “le torce della speranza” di una favorevole accoglienza della istanza di stralcio dall’elenco degli immobili da alienare la struttura “Americanino”. Seguirà una serata danzante in Piazza Aldo Moro. In sintesi: l’associazione Primavera si costituisce nel 2000, e l’anno successivo individuata una struttura (ex scuola materna Americanino) che, oramai in disuso, versava in condizioni di totale degrado e abbandono, ne chiedeva al Comune l’affidamento facendosi carico di tutte le spese di sistemazione e ripristino. Partiti i lavori, grazie anche al contributo volontario dei tanti iscritti, diviene il primo e unico Centro Polivalente per Anziani, riferimento locale e dei comuni limitrofi, che si occupa di accoglienza, aggregazione, e ricreazione sociale. I soci, oltre alle imprese edili coinvolte, si occuparono della pitturazione, pavimentazione e ripulitura degli ambienti, facendone luogo di incontri per ballare, fare ginnastica, giocare a carte, cantare, organizzare servizi di ascolto e sostegno, di contrasto alla diffusione del fenomeno di emarginazione e solitudine. Le grate che posero a ogni singola finestra riportano il nome di chi le ha donate, così pure il portone d’ingresso o gli alberi e le piante poste in giardino. Questa è la storia della struttura che oggi il sindaco Santomauro intende vendere ai privati, sottraendo ai circa 900 iscritti un bene che va ben aldilà del suo valore immobiliare.
Adriana Esposito