Maiori: Da Al Qaeda alle “Torri Gemelle”

Rita Occidente Lupo

Mancano ormai due mesi al triste, tristissimo anniversario del primo decennale dello spaventoso attentato terroristico di Al Qaeda alle “Torri Gemelle” di New York. Era l’11 settembre 2011 quando due aerei dell’aviazione civile americana dirottati dai terroristi di Bin Laden osarono ciò che nessuno al mondo aveva mai osato prima. Invadere e colpire il nemico storico di sempre: gli Stati Uniti. In casa propria, a New York, simbolo per antonomasia della maggiore potenza mondiale.  Proprio lì, dritto al cuore dell’America. Dei suoi simboli più ostentati del potere, della sua forza, della sua stessa gente.  Nel tragico rogo perirono oltre tremila innocenti.  L’America giurò di fare giustizia e di punire i responsabili. Così è stato.  Poco più di due mesi fa, il 2 maggio, lo abbiamo visto tutti, quasi in diretta, attraverso le immagini di una audacissima incursione militare dei marines americani in un covo segreto vicino a Islamabad, capitale del Pakistan. Bin Laden, come aveva giurato il Presidente Bush, è stato catturato e ucciso. L’America si è finalmente liberata del suo nemico numero uno. Un incubo che l’aveva inseguita e quasi perseguitata per l’intero decennio. Intanto, pochi sanno che la vicenda delle “Torri Gemelle” aveva ispirato alcuni anni fa quello che personalmente considero uno dei più bei romanzi degli questi ultimi anni. Un romanzo che, per inspiegabili ragioni editoriali e inammissibili distrazioni dei circuiti culturali e letterari, è stato finora ingiustamente trascurato. Parliamo di un’opera ponderosa e poderosa, già destinata alla finale del più prestigioso riconoscimento letterario italiano riservato alla narrativa, il Premio Strega – 2008. Edizione alla quale il “Club degli Amici” (i lettori occulti ufficialmente incaricati ogni anno dalla “Fondazione Bellonci” editrice di quel premio di segnalare i romanzi migliori dell’anno) lo aveva segnalato come opera meritevole di entrare nella rosa dei finalisti e, tuttavia, esclusa all’ultimo momento (maggio 2008), per mere ragioni formali. Come il buon vino della nostra costa, Orizzonti di mezzanotte torna, dunque, incredibilmente alla ribalta grazie al nostro stimato amico e collega prof. Michele Ingenito dell’Università di Salerno. Il romanzo, presentato ieri sera a Maiori e ambientato in buona parte nella Costiera Amalfitana, esprime contenuti altamente profetici (non ultimo la cattura di Bin Laden), grazie ad una potenza creativa e narrativa che non ci saremmo mai immaginati: per complessità della trama, per abilità descrittiva, per l’analisi profonda dei personaggi attraverso i tanti drammi che li coinvolgono sul piano umano ed istituzionale, religioso e politico, storico e civile, del costume e dell’ambiente, oltre che per la sensibilità e la profondità psicologica della loro descrizione.Tempo fa uno dei più grandi intellettuali e filosofi italiani viventi – Aldo Masullo – ha illuminato un pubblico qualificato di studiosi e intellettuali sulle qualità spiccate di questa opera letteraria, discutendone in una amplissima relazione presso la “Fondazione Giambattista Vico” nel Castello di Vatolla. Sono molte le testimonianze dirette e indirette raccolte sull’opera, anche nel campo della cinematografia nazionale, per certe sue esplicite ed innegabili caratteristiche  rappresentative e artistiche. Valga, tra tutte, quella di Adriano Pintaldi, Presidente del Roma Film Festival. Allo scopo di partecipare alle manifestazioni celebrative del primo decennale delle “Torri Gemelle” di New York in memoria delle vittime, abbiamo chiesto all’Autore e al nuovo Editore Gabriele Cavaliere (Officine Zephiro) di potere pubblicare a puntate una significativa sintesi del romanzo. Dal prossimo 11 luglio e ininterrottamente fino all’11 settembre 2011, il nostro quotidiano web pubblicherà 63 puntate a scalare in previsione dell’X-Day (11 settembre 2001). Inizieremo con la splendida introduzione di Francesco D’Episcopo e la illuminante presentazione di Silvana Porfidia, per poi proseguire nei giorni successivi con i contenuti dell’opera, capitolo per capitolo.

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